Il mondo virtuale non può sostituire la reale presenza di Cristo nell’Eucarestia, in quanto in televisione e in internet non ci sono Sacramenti – ha detto Mons. Stanisław Gądecki, il Presidente della Conferenza Episcopale Polacca, nel corso di una lunga intervista rilasciata a Marcin Przeciszewski, il Presidente dell’Agenzia di Informazione Cattolica (KAI), intitolata: „Costruire l’unità in Polonia – uno dei compiti più urgenti!”

“La Polonia è ritenuta una delle società maggiormente polarizzate dell’Europa moderna, quindi il lavoro per l’unità è un compito particolarmente importante  – ha affermato Mons. Gądecki, ed ha aggiunto che “l’inimicizia e la mancanza di unità in Polonia danno una cattiva testimonianza della spiritualità e della cultura – sia individuale che comune” e che “la scissione tra le belle parole pronunciate durante le celebrazioni festive e le azioni che negano tali parole, testimoniano della nostra profonda crisi morale”

In sintesi – secondo Mons. Gądecki – la causa delle divisioni è la discrepanza tra progresso materiale e progresso spirituale. Il progresso spirituale semplicemente non tiene il passo con il progresso materiale, e ciò dà luogo a numerosi disaccordi e discordie. Citando Papa Francesco, il Presidente della Conferenza Episcopale Polacca ha affermato che c’è un’altra possibilità: accettare il conflitto, risolverlo e trasformarlo in un nuovo processo. Il punto non è ignorare il conflitto, non esserne scandalizzati, ma essere disposti e capaci di entrare nel conflitto e farne un punto di partenza per sviluppare un nuovo concetto, assumendo e attuando la cooperazione.

Alla domanda sulla priorità nella vita della Chiesa per il 2021, l’arcivescovo ha risposto che in primo luogo sarà l’approfondimento della fede in Gesù che ci raggiunge attraverso l’Eucarestia e che deve essere fatto tutto il possibile affinché l’Eucaristia sia un vero incontro con la persona di Cristo stesso. A questo proposito, – ha proseguito – l’approssimarsi della beatificazione del Card. Stefan Wyszynski e del Rev. Jan Macha (ucciso per decapitazione dalla Gestapo nel 1942). Queste figure sono fonte di grande speranza in quanto, il Primate ha rafforzato nei suoi connazionali la libertà interiore, il senso della dignità, la fede, l’identità nazionale, ha mostrato come costruire una vita sociale, e p. Macha può essere un ottimo esempio non solo per i giovani sacerdoti che sono tentati di tradire il sacerdozio, ma per tutti i giovani perché anche di fronte al pericolo di perdere la vita, è possibile e necessario dare testimonianza della fede.

In secondo luogo abbiamo bisogno di manifestare “la nostra ardente gratitudine per il cibo eucaristico che ha nutrito generazioni di credenti in Cristo da duemila anni. Dobbiamo essere grati per questo tesoro inesauribile e spalancato dell’amore di Dio. Quanto è enorme il debito contratto da ciascuno di noi con Cristo Eucaristia!”

La pandemia ha ricordato a tutta l’umanità che siamo mortali e quanto poco possiamo pianificare e decidere sul nostro futuro senza la fede in Cristo. Ma l’uomo senza fede non può rispondere alla chiamata di Cristo. L’alternativa alla fede è il fatalismo e il senso di mancanza di significato.

“L’odio può essere curato solo con l’amore. […] Anche in merito ai rapporti politici, dove le differenze di opinione portano più facilmente a controversie e passioni, mantieni la calma, la moderazione e la compostezza ” (Card. Wyszynski). Oggi questo atteggiamento sembra essere ancora più necessario di allora – ha dichiarato l’Arcivescovo.

“Il potere del male deriva dal rigettare l’amore di Dio. Per entrare nel sentiero della redenzione, bisogna di nuovo imparare ad amare Dio” – ha risposto il Presule alla domanda sul problema degli scandali sessuali nella Chiesa.

L’intervista si è conclusa con la domanda su ciò che sta più a cuore a Mons. Gądecki e ciò che lo addolora di più.

“La più grande tristezza è che i polacchi sono così mortalmente divisi. La gioia più grande è la presenza di tanti connazionali nelle opere caritative della Chiesa in Polonia, persone che lavorano in silenzio per i più bisognosi” – ha dichiarato il Presidente della Conferenza Episcopale Polacca.

Ufficio per le Comunicazioni Estere della Conferenza Episcopale Polacca