Comunicato 337a Assemblea Plenaria della Conferenza Episcopale Polacca

19-10-2006

Varsavia, 19 ottobre 2006

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Nei giorni 18-19 ottobre 2006 si è svolta a Varsavia la 337. Assemblea Plenaria della Conferenza Episcopale Polacca. Ha condotto i dibattiti il Presidente della Conferenza Episcopale S. Ecc. Mons. Józef Michalik, e in alcun di essi ha partecipato il Nunzio Apostolico S. Ecc. Mons. Józef Kowalczyk.

1. Tema centrale delle sedute è stata la pastorale della famiglia contemporanea, con una particolare considerazione alla preparazione dei giovani alla chiamata della loro vita.

I vescovi hanno richiamato l’attenzione sui problemi che vive attualmente la famiglia polacca, anche a causa della grande emigrazione per lavoro. Hanno sottolineato con soddisfazione l’impegno della maggior parte delle famiglie nell’educazione cristiana delle nuove generazioni, ma hanno anche parlato con inquietudine dei nuovi pericoli per la vita della famiglia. Nelle discussioni sulle relazioni tenute si è richiamata l’attenzione sulla necessità di incontri pastorali nelle parrocchie con i giovani licealisti. Uno spazio particolarmente ampio è stato dedicato alla pastorale dei giovani universitari. Oltre ai centri di pastorale accademica esistenti, che dovrebbero cercare continuamente nuove forme nella loro attività, la pastorale degli studenti dovrebbe essere presente nella vita di ogni parrocchia. Coscienti che l’educazione dei giovani in famiglia e il lavoro con la gioventù in parrocchia costituiscono la migliore preparazione al matrimonio e alla formazione di una famiglia, i vescovi hanno stabilito di dedicare ai problemi di tale pastorale una sessione plenaria, nel giugno del prossimo anno. Hanno deciso anche di costituire presso la Conferenza Episcopale un Consiglio per i Giovani, che coordinerà e inspirerà tutte le forme di pastorale dei giovani in età scolare e della gioventù universitaria.

2. Valutando gli ultimi mesi del funzionamento delle maggiori istituzioni dello stato polacco, i vescovi mantengono inalterata la propria posizione sulla necessità di condurre i problemi sociali e politici in modo tale che fine primario sia la sollecitudine sapiente del bene comune della Polonia e dei polacchi. Secondo i vescovi tutti i fini della vita sociale e politica devono essere raggiunti con l’uso di mezzi sempre moralmente buoni. In questo contesto rimangono sempre attuali i pensieri di Giovanni Paolo II a Skoczów, sulla necessità del dialogo, sullo spirito di accordo e collaborazione fraterna e sull’autentica sollecitudine per il bene della Repubblica (cf. Giovanni Paolo II, Skoczów, 22 maggio 1995).

3. In connessione con la conclusasi Settimana della Misericordia e con la Giornata del Papa appena vissuta sotto il motto “Giovanni Paolo II – servo della misericordia”, i vescovi esprimono gratitudine alla comunità sociale polacca per la sensibilità alle necessità del prossimo. Parole di particolare riconoscimento le rivolgono ai giovani, impegnati nei gruppi Caritas nelle scuole e nel volontariato in continua crescita, anche in occasione delle Giornata del Papa. Fondamento per l’impegno caritativo di tutti è la verità su Dio che è amore, ricordata nella prima enciclica di Benedetto XVI. Il ministero profetico, sacerdotale e regale sono i tre compiti fondamentali della Chiesa; escluderne uno sarebbe impoverire la missione della Chiesa. Tale verità dell’enciclica di Benedetto XVI sono state ricordate nella sua lezione da S.Ecc. Mons. Paul Cordes, Presidente del Consiglio Pontifico Cor Unum. I vescovi chiedono che l’impegno nelle opere di misericordia, che si è manifestato nella Settimana della Misericordia e nella Giornata del Papa, si prolunghi nella Settimana Missionaria che sta per iniziare e che tocchi quelli che vivono e lavorano nei Paesi di missione. Allora si realizzerà il motto della Settimana Missionaria di quest’anno: “La carità – anima della missione”.

4. I vescovi richiamano alla memoria i principi del Memorandum dell’Episcopato Polacco sulla collaborazione di alcuni sacerdoti con gli organi di sicurezza della Polonia negli anni 1944-1989 approvato in agosto a Częstochowa. La Chiesa in Polonia non richiede nessun privilegio nelle questioni della cosiddetta “lustracja” (“verifica di collaborazione”), esige però il rispetto dell’autonomia garantita dalla Costituzione e dal Concordato. Espressione ne sono le azioni previste nel ricordato Memorandum. In questo spirito la Conferenza Episcopale ha costituito una Commissione Storica, che in collaborazione con le commissioni diocesane esistenti esaminerà la storia della persecuzione della Chiesa nella Polonia del dopoguerra. Vale la pena ricordare che prima che sorgesse una qualsiasi opposizione organizzata nel Paese, la Chiesa ha difeso da sola per decine di anni la dignità dell’uomo e della nazione. Per questo motivo è stata l’istituzione più perseguitata e più attaccata. Nel Paese oggi indipendente e democratico bisogna ricordare che fino al 1989 le azioni della macchina criminale dei servizi segreti dello stato comunista hanno costretto alla collaborazione, con il ricatto e le minacce, sia laici che sacerdoti. Solo in tale contesto è lecito valutare singoli casi di persone ingaggiate nella collaborazione con i servizi di Sicurezza. La Chiesa non può acconsentire a una situazione in cui al di fuori di ogni procedimento giuridico, con accuse pubbliche e la pronunzia di sentenze senza diritto di difesa e di chiarificazione, si intacca la dignità umana delle persone imputate. Così i vescovi comprendono la posizione espressa nel comunicato della Chiesa di Cracovia il 17 ottobre scorso, e sono solidali con tutte quelle persone che hanno ricevuto torti dalla cosiddetta “verifica selvaggia”. La Commissione Storica nominata aiuterà coloro che hanno subito torti a scoprire la verità.

5. Grati alla Provvidenza Divina, i vescovi ricordano gli eventi dell’Ottobre 1956, quando il card. Stefan Wyszyński tenuto prigioniero per tre anni dalle autorità comuniste, riacquistò la libertà, e altri vescovi fatti prigionieri o allontanati dalle diocesi (i vescovi: Czesław Kaczmarek di Kielce, Antoni Baraniak e Lucjan Bernacki di Gniezno, Stanisław Adamski di Katowice e i suoi ausiliari Herbert Bednorz e Juliusz Bieniek, l’arcivescovo Eugeniusz Baziak amministratore di Cracovia e l’ausiliare di Cracovia Stanisław Rospond) poterono farvi ritorno. I vescovi delle Terre Occidentali e Settentrionali soltanto dopo l’Ottobre poterono riprendere le funzioni affidate loro dalla Santa Sede. Nel 50. anniversario di quegli eventi l’Episcopato Polacco si unisce nella preghiera per la Patria ed anche per l beatificazione del Servo di Dio il Primate del Millennio e di don Jerzy Popiełuszko, martire dei tempi del comunismo.
L’Episcopato esprime la propria gratitudine al Santo Padre Benedetto XVI per il messaggio alla nazione in occasione del 28. anniversario dell’elezione di Giovanni Paolo II alla cattedra di Pietro e chiede che si continui a pregare perché Giovanni Paolo II venga innalzato alla gloria degli altari. Viviamo ora il mese di ottobre; incitiamo a recitare il rosario in famiglia, nelle comunità e nelle parrocchie in Polonia e all’estero.
I vescovi impartiscono a tutti i connazionali la loro benedizione nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.
Firmato: i cardinali, gli Arcivescovi e i Vescovi polacchi
riuniti alla 337. Assemblea Plenaria della Conferenza Episcopale Polacca

Varsavia, 19 ottobre 2006