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Care Sorelle e Fratelli dell’Ucraina, per il vostro amore per Dio e per il vostro eroico amore per la Patria, tutti voi meritate rispetto e riconoscimento. A nome dei pastori e dei fedeli della Chiesa cattolica in Polonia, vi assicuro ancora una volta la nostra benevolenza, amicizia e sostegno spirituale e materiale. – ha affermato l’Arcivescovo Stanisław Gądecki, Presidente della Conferenza Episcopale Polacca, nel messaggio per il Mercoledì delle Ceneri 2022 durante la guerra in Ucraina pronunciato il 1 marzo scorso su TVP1.

Il Presidente dell’Episcopato nel suo messaggio ha affermato che la Quaresima sarà ancora una volta molto difficile. Dopo esserci misurati negli ultimi anni con la pandemia che ha ucciso diversi milioni di persone in tutto il mondo, “da una settimana assistiamo a un dramma diverso: la massiccia aggressione militare russa contro la sovranità di un paese: l’Ucraina” – ha dichiarato.

L’Arcivescovo Gądecki ha sottolineato che ogni nazione ha il diritto morale di difendersi efficacemente “Care Sorelle e Fratelli dell’Ucraina, per il vostro amore per Dio e per il vostro eroico amore per la Patria, tutti voi meritate rispetto e riconoscimento. A nome dei pastori e dei fedeli della Chiesa cattolica in Polonia, vi assicuro ancora una volta la nostra benevolenza, la nostra amicizia e il sostegno spirituale e materiale” – ha affermato.

Il Presidente dell’Episcopato ha osservato che la sofferenza degli Ucraini ha sprigionato nei Polacchi enormi quantità di bontà. “Dopo tutto, siamo testimoni della tenera ospitalità dei nostri connazionali, commossi dalla sventura dei loro vicini” – ha sottolineato. Ha ringraziato tutti coloro che hanno aderito all’aiuto concreto ai rifugiati. “Grazie per ogni parola buona e per i più piccoli gesti di gentilezza rivolti ai nostri Fratelli e Sorelle sofferenti. Circondiamoli di preghiera, mostriamo cordialità, aiutiamoli a trovare un lavoro”, ha fatto appello.

Ha ricordato che durante il Mercoledì delle Ceneri proseguirà la raccolta delle offerte che, attraverso Caritas Polska, saranno destinate all’assistenza a breve e a lungo termine per i profughi di guerra. “Inoltre, in questa situazione eccezionalmente difficile, accogliamo i rifugiati nelle nostre case, parrocchie e comunità religiose. I nostri fratelli e sorelle ucraini hanno bisogno di ulteriori gesti di umana solidarietà e bontà”, ha richiamato l’Arcivescovo Gądecki.

Infine, ha invitato i fedeli a pregare per la Russia. “Non ci sarà pace nella nostra parte del mondo finché la Russia non tornerà a Cristo. Sogniamo che arriverà il giorno del perdono e della riconciliazione tra tutti i popoli dell’Europa Centrale e Orientale. Perché possiamo vivere non solo in pace, ma anche in amicizia” – ha affermato il Presidente della Conferenza Episcopale Polacca.

Ufficio Stampa della Conferenza Episcopale Polacca

Pubblichiamo il testo integrale del Messaggio:

MESSAGGIO
DEL PRESIDENTE DELLA CONFERENZA EPISCOPALE POLACCA
PER IL MERCOLEDI’ DELLE CENERI 2022
DURANTE LA GUERRA IN UCRAINA

Cari connazionali,
Sorelle e Fratelli Ucraini,
Telespettatori della Televisione Polacca,

  1. Domani – Mercoledìdelle Ceneri – iniziamola Quaresima, tempo di preparazione spirituale alla Festa della Risurrezione del Signore. Ancora una volta sarà molto difficile. Negli ultimi anni ci siamo misurati con la pandemia che ha portato la morte a diversi milioni di persone in tutto il mondo. Da una settimana assistiamo a un dramma diverso: la massiccia aggressione militare russa contro la sovranità di un paese: l’Ucraina. Non solo le strutture militari vengono attaccate, ma anche edifici residenziali, ospedali e asili. Muoiono soldati e civili, comprese donne e bambini. Il mondo libero reagisce solidale a questo atto di vergognosa barbarie.
  2. Davanti ai nostri occhi si ripete l’antica storia del peccato umano, di cui scrive l’autore del primo libro dei Maccabei: “Come videro lo schieramento avanzare contro di loro, dissero a Giuda: ‘Come faremo noi così pochi ad attaccar battaglia contro una moltitudine così forte? Oltre tutto, siamo rimasti oggi senza mangiare’ Giuda rispose: ‘Non è impossibile che molti cadano in mano a pochi e non c’è differenza per il Cielo tra il salvare per mezzo di molti e il salvare per mezzo di pochi; perché la vittoria in guerra non dipende dalla moltitudine delle forze, ma è dal Cielo che viene l’aiuto. Costoro vengono contro di noi pieni d’insolenza e di empietà per eliminare noi, le nostre mogli e i nostri figli e saccheggiarci; noi combattiamo per la nostra vita e le nostre leggi. Sarà lui a stritolarli davanti a noi. Voi dunque non temeteli”. (1 Mac 3, 17-22). Non perdete la speranza!
  3. Ogni nazione ha il diritto morale di difendersi efficacemente. Siamo commossi dall’eroismo e dal sacrificio della società ucraina. Cari Sorelle e Fratelli dell’Ucraina, per il vostro amore per Dio e per il vostro eroico amore per la Patria, tutti voi meritate rispetto e riconoscimento. A nome dei pastori e dei fedeli della Chiesa cattolica in Polonia, vi assicuro ancora una volta la nostra benevolenza, la nostra amicizia e il sostegno spirituale e materiale.
  4. L’aggressione della Russia all’Ucraina ci rende chiaramente consapevoli che nel mondo – oltrealla guerra materiale – c’è allo stesso tempo una battaglia spirituale. Una lotta che prende una forma concreta e in cui sono coinvolte persone concrete. Il principale strumento di lotta di cui dispongono i credenti è l’arma spirituale. “Questa razza di demòni non si scaccia se non con la preghiera e il digiuno” – silegge nel Vangelo di S. Matteo (Mt 17,21). Anche per questo – rispondendoall’appello di Papa Francesco –chiedo che come credenti offriamo il digiuno e la preghiera di domani per la pace in Ucraina.
  5. La sofferenza delle nostre Sorelle e dei nostri Fratelli ha sprigionato in noi enormi quantità di bontà. Dopotutto, siamo testimoni della tenera ospitalità dei nostri connazionali, commossi dalla sventura dei loro vicini. Migliaia di profughi giungono in Polonia ogni giorno, principalmente donne e bambini, in cerca di riparo dalla guerra. Vorrei ringraziare tutti coloro che spontaneamente si sono uniti nel dare concreto aiuto ai rifugiati. Grazie per gli interventi diplomatici e il sostegno internazionale. Vorrei ringraziare il governo e le autorità locali, i servizi militari e sanitari, le istituzioni e le aziende. Ringrazio anche le diocesi, le parrocchie, i sacerdoti, le persone di vita consacrata e tutti coloro che hanno aperto le porte ai rifugiati. In particolare, esprimo la mia gratitudine alla Caritas Polska e alle Caritas diocesane, all’Equipe di Aiuto alla Chiesa dell’Est, che stanno già fornendo un aiuto concreto in tutto il Paese. Sono grato per le raccolte di cibo, medicine e beni di prima necessità che sono state organizzate. Grazie per ogni parola buona e per i più piccoli gesti di gentilezza rivolti ai nostri Fratelli e Sorelle sofferenti. Circondiamoli di preghiera, mostriamo cordialità, aiutiamoli a trovare un lavoro.
  6. Ma i bisogni sono molto maggiori. Ecco perché domani, nelle chiese di tutta la Polonia – dopoogni Santa Messa – continueremola raccolta di offerte che, attraverso Caritas Polska, saranno destinate all’assistenza a breve e a lungo termine per i profughi di guerra. Inoltre, in questa situazione eccezionalmente difficile, accogliamo i rifugiati nelle nostre case, parrocchie e comunità religiose. I nostri Fratelli e Sorelle Ucraini hanno bisogno di ulteriori gesti di umana solidarietà e bontà.
  7. Circondiamo anche la Russia con la nostra preghiera. Non ci sarà pace nella nostra parte del mondo finché la Russia non tornerà a Cristo. Sogniamo che arriverà il giorno del perdono e della riconciliazione tra tutti i popoli dell’Europa Centrale e Orientale. Perché possiamo vivere non solo in pace, ma anche in amicizia. I russi, che oggi protestano contro questa guerra – esponendosialle autorità ufficiali – rafforzanola nostra speranza per il risveglio morale e spirituale dell’intero popolo russo.

Per una fruttuosa esperienza della Quaresima di quest’anno, benedico di cuore tutti i Polacchi e gli Ucraini, nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.

Varsavia, 1 marzo 2022

(Tradotto dal polacco da M. Olmo / Ufficio per le Comunicazioni Estere della Conferenza Episcopale Polacca)