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La portata delle menzogne – a sostegno della tesi sul male minore – sorte intorno alla legge marziale è stata enorme, e molti polacchi non comprendono ancora la portata dell’illegalità e del danno – ha affermato il Presidente della Conferenza Episcopale Polacca nel 40.mo anniversario dell’introduzione della legge marziale. L’Arcivescovo Stanisław Gądecki ha presieduto la Santa Messa nella chiesa dei domenicani di Poznań, dove si è pregato per la Patria durante il periodo della legge marziale.

Il Metropolita di Poznań ha ricordato i fatti più importanti relativi all’introduzione della legge marziale, “che fu la reazione delle autorità comuniste al grande movimento – che radunò circa 10 milioni di polacchi – che chiedeva la sovranità della Polonia in tutti gli aspetti della vita e in particolare circa i diritti dei lavoratori”. Ha ricordato che i preparativi sono durati più di un anno e sono stati controllati, tra l’altro, dal comandante in capo delle truppe del Patto di Varsavia, il maresciallo Wiktor Kulikow, e dalle persone del suo stato maggiore.

“E così – domenica 13 dicembre 1981 alle ore 6 del mattino – la Radio Polacca trasmise il discorso del gen. Jaruzelski, con il quale ha informato i polacchi dell’istituzione del Consiglio Militare di Salvezza Nazionale (WRON) e dell’introduzione – in virtù di un decreto del Consiglio di Stato – della legge marziale in tutto il Paese” – ha affermato l’Arcivescovo Gądecki.

Il Presidente dell’Episcopato ha sottolineato che esito dell’introduzione della legge marziale è stata la morte di circa 100 persone, l’internamento di 11mila attivisti dell’opposizione e un milione di persone costrette ad emigrare. “Ma le conseguenze complessive della legge marziale sono state molto più gravi. L’eliminazione dei contatti con l’Occidente per quasi un decennio, la rovina dell’economia e, soprattutto, l’eliminazione delle attività sociali che si sono risvegliate dal momento dell’istituzione di Solidarnosc” – ha osservato il Metropolita di Poznań.

“La portata delle menzogne – a sostegno della tesi sul male minore – sorte intorno alla legge marziale è stata enorme. Molti polacchi ancora oggi non comprendono la portata dell’illegalità e del danno collegati alla legge marziale. Non ha convinto neanche la tesi di fondo sul modo illegale di introdurlo, forse è per questo che milioni di persone hanno costruito il sistema comunista e ne hanno goduto i privilegi” – ha sottolineato l’Arcivescovo Gądecki.

Il Presidente dell’Episcopato ha ricordato che la reazione dei Paesi occidentali ha messo in luce le differenze tra loro, in quanto i governi della maggior parte dei Paesi dell’Europa occidentale hanno abbracciato l’imposizione della legge marziale con sollievo difficilmente dissimulato, mentre gli Stati Uniti hanno reagito con una decisa opposizione.

Ha fatto presente anche che la reazione di S. Giovanni Paolo II è stata inequivocabile: il papa ha sottolineato la solidarietà del mondo con i polacchi e “gli inalienabili diritti umani e della nazione”, ha condotto anche attività diplomatiche, esigendo l’abolizione della legge marziale, il rispetto dei diritti umani e la risoluzione delle questioni difficili attraverso il metodo di dialogo. Ha ricordato la lettera del Papa al gen. Jaruzelski, in cui scriveva che “la nazione polacca merita di poter costruire la propria esistenza sovrana in condizioni di pace e nel rispetto dei diritti civili di tutti i suoi figli e figlie”.

Il Metropolita di Poznań ha invitato a far sì che il 40.mo anniversario dell’introduzione della legge marziale diventi un impulso per guardare al futuro. Citando l’enciclica di Papa Francesco, Fratelli Tutti ha sostenuto che il principio di solidarietà è un’esigenza morale, inscritta in tutte le relazioni interpersonali, aiuta a combattere le cause strutturali della povertà, della disuguaglianza, della mancanza di occupazione, della terra e dell’abitazione, della negazione del diritto sociale e del lavoro, è un modo per plasmare la storia.

Riferendosi al documento papale, l’Arcivescovo Gądecki ha anche messo in guardia contro il narcisismo locale, che nasconde uno spirito chiuso, il quale, a causa dell’insicurezza e della paura degli altri, preferisce costruire mura difensive per proteggersi.

ms / Poznań / Agenzia Cattolica di Informazione (KAI).

(Tradotto dal polacco da M. Olmo / Ufficio per le Comunicazioni Estere della Conferenza Episcopale Polacca)