L’ultimo saluto a P. Andrea Koprowski, SJ, direttore emerito della programmazione di Radio Vaticana

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Chiedeva la presenza della Chiesa nei grandi dibattiti della società. Questo non lo rese popolare né gli diede amici, anche negli ambienti ecclesiastici – ha dichiarato il suo confratello p. Andrea Majewski nell’omelia del funerale avvenuto il 3 febbraio 2021, nel Santuario di Sant’Andrea Bobola a Varsavia, presieduto dal Card. Kazimierz Nycz, Arcivescovo di Varsavia.

Un „gesuita per convizione” si era definito, che ha dedicato tutta la sua vita a rispondere con dedizione e umiltà agli incarichi che di volta in volta l’Ordine gli ha affidato, tra i quali Vice Provinciale, Cappellano universitario e docente di storia e sociologia della cultura all’Università Cattolica di Lublino, assistente del Generale dei Gesuiti a Roma, fondatore delle redazioni cattoliche della televisione polacca e della radio polacca, Provinciale dei gesuiti polacchi, ideatore della redazione dei programmi cattolici di Radio e TVP polacche, direttore dei programmi della Radio Vaticana, e co-fondatore dell’Agenzia di informazione cattolica (KAI).

„Ciascuna delle fasi della sua vita è adatta per un saggio separato o anche per un libro. Ovunque ha lavorato, vi ha lasciato un segno chiaro. Si considerava un +gesuita per convinzione+”- ha affermato p. Andrzej Majewski SJ nella sua omelia durante la Santa Messa. „In pensione si dedicò a scrivere e confessare, gli piaceva scherzare e dire di sé: +Grazie a Dio, non sono ancora arrugginito+” – ha ricordato padre Majewski.

„I suoi primi anni in televisione sono stati particolarmente difficili. Li ha citati spesso. La presenza di un prete nei corridoi di via Woronicz (della televisione polacca, ndr) nel 1989 provocò sorrisi e panico. Chiedeva la presenza della Chiesa nei grandi dibattiti della società. Questo non lo rese popolare né gli donò amici, anche negli ambienti ecclesiastici”- ha ricordato p. Majewski. 

Il Card. Kazimierz Nycz, che ha presieduto la cerimonia funebre ha dichiarato, tra l’altro che „qualunque cosa facesse, ovunque si trovasse, ha allargato gli orizzonti della realtà che ci circonda. Ho avuto l’opportunità e la felicità di conoscere don Andrzej per 43 anni. Ha davvero capito cosa stava succedendo nella società, soprattutto nei tempi difficili di transizione. L’ho sempre ammirato per la sua grande freschezza: non è mai caduto nei solchi delle abitudini nei tempi che cambiano, anche quando aveva „freni” alle sue idee creative e moderne, sia fuori che nella Chiesa stessa. Nonostante le resistenze e le difficoltà, voleva andare avanti. Era la sua grandezza, unita alla sua grande creatività – ha detto il metropolita di Varsavia. 

 „Ho conosciuto P. Koprowski attraverso i frutti della sua testimonianza, i frutti della sua vita. L’ho conosciuto con questo sguardo, che ormai fa parte della mia vita e testimonia che noi sono tutti membri di un corpo… Con la sua presenza e il suo lavoro, ha lasciato un segno indelebile nel cuore di molte persone ed è diventato parte permanente della storia comune dei media vaticani”- ha scritto il dottor Paolo Ruffini prefetto del Dicastero Vaticano per le Comunicazioni in un messagggio che P. Tomasz Ortmann SJ, Superiore della Provincia Grande Polonia-Masovia, ha letto al termine della celebrazione funebre.

„Il defunto Padre Koprowski ha dato un prezioso contributo alla vita e alla missione della Chiesa, non solo in Polonia, ma anche nel più ampio forum della Chiesa universale” – ha sottolineato il Card. Stanisław Dziwisz, in un suo messaggio.

Padre Koprowski è morto il 29 gennaio all’età di 81 anni, dopo 60 anni di vita nei gesuiti, 52 dei quali come sacerdote.

Ufficio per le Comunicazioni Estere della Conferenza Episcopale Polacca

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