Per vivere la 22.ma Giornata del Papa, vogliamo tornare al messaggio che S. Giovanni Paolo II ha racchiuso nella Veritatis splendor. Lo scopo dell’Enciclica è richiamare i fondamenti della morale cristiana. Nonostante i tentativi di distorcerla o indebolirla, è ancora oggi una buona proposta che può rendere felice la vita umana – hanno scritto i vescovi nella Lettera pastorale dell’Episcopato polacco in cui annunciavano la celebrazione nazionale della XXII Giornata del Papa, che si svolgerà domenica 16 ottobre, dal titolo: „Il bagliore della verità”.

I vescovi hanno sottolineato che in un mondo in cui sta scomparendo la capacità di distinguere la verità dalla menzogna, anche la cultura si chiude al senso e al valore dell’essere umano. „Concetti come l’amore, la libertà, la comunità e la stessa definizione di persona umana e dei suoi diritti vengono distorti” – dichiarano. Aggiungono che la tragica conferma di questo processo è l’aborto, „che appare come ‚diritto di scelta’ dei coniugi, soprattutto delle donne. I figli sono trattati come un ostacolo allo sviluppo dei genitori e la famiglia diventa un’istituzione che limita la libertà dei suoi membri. Questi processi colpiscono i pilastri della civiltà e sfidano il patrimonio della cultura cristiana”.

I vescovi fanno notare che „il rinnovamento della vita morale può essere raggiunto solo mostrando il vero volto della fede cristiana”. „Per questo l’Enciclica sullo ‚splendore della verità’ (Veritas splendor) è così importante per la Chiesa e per il mondo. Solo lo splendore della Verità, che è Gesù, può illuminare la mente così che l’uomo possa scoprire il senso della sua vita e della sua vocazione e distinguere il bene dal male”, si legge nella Lettera.

I vescovi sottolineano che la verità portata da Cristo diventa la forza che libera l’uomo. Tuttavia, „l’armonia tra libertà e verità a volte richiede sacrificio e deve essere pagata a caro prezzo”. „Anche ciascuno di noi è chiamato a portare tale testimonianza di fede, anche a costo di sofferenze e sacrifici” – sottolineano i vescovi.

Nella Lettera, i Vescovi incoraggiano il sostegno materiale del „monumento vivente” di S. Giovanni Paolo II domenica 16 ottobre durante la colletta nelle chiese e nei luoghi pubblici. „Attraverso le offerte, abbiamo la possibilità di mantenere e spesso ridare speranza nel cuore dei giovani per un futuro migliore e per la realizzazione delle loro aspirazioni educative per il bene della Chiesa e della Patria. Il sostegno così fornito, anche di fronte alle difficoltà e alle carenze personali, sia espressione della nostra solidarietà e fantasia della misericordia” – si legge nella Lettera.

Ufficio Stampa della Conferenza Episcopale Polacca

 

Pubblichiamo il testo integrale della Lettera:

 

LO SPLENDORE DELLA VERITÀ

LETTERA PASTORALE DELL’EPISCOPATO POLACCO

in vista della celebrazione nazionale della XXII Giornata del Papa

 

Sorelle e fratelli amati in Cristo Signore,

I dieci lebbrosi che hanno incontrato Gesù al confine tra la Samaria e la Galilea hanno sperimentato il miracolo della guarigione solo per l’obbedienza alle parole di Gesù (cfr. Lc 17,14). Fu così anche per il siriano Naaman, che seguendo il comando del profeta Eliseo, si tuffò sette volte nel fiume Giordano (cfr. 2 Re 5,14). In questo modo, il Signore Dio nella sua Parola mostra l’essenza dell’atto di fede, che si esprime non solo nella conoscenza intellettuale della verità rivelata, ma prima di tutto nel compiere le scelte quotidiane alla sua luce. La fede [infatti] è una decisione che (…) comporta un atto di confidenza e di abbandono a Cristo, e ci dona di vivere come lui ha vissuto (VS, 88).

Rivivendo tra una sola settimana, domenica 16 ottobre, la 22.ma Giornata del Papa, dal motto ‘Lo splendore della verità’, vogliamo tornare al messaggio che S. Giovanni Paolo II ha racchiuso nella Veritatis Splendor. Lo scopo dell’Enciclica, il cui titolo è Il bagliore della verità, è di ricordare i fondamenti della morale cristiana. Nonostante i tentativi di distorcerla o minarla, è ancora oggi una buona proposta che può rendere felice la vita umana.

  1. La crisi del concetto di verità

Oggigiorno, l’esistenza della legge naturale, scritta nell’anima umana, è sempre più messa in discussione. Anche l’universalità e l’immutabilità dei suoi comandi sono minati. La drammaticità della situazione attuale – come aveva affermato S. Giovanni Paolo II – in cui i valori morali fondamentali sembrano scomparire, dipende in larga misura dalla perdita del senso del peccato (Catechesi 25 agosto 1999, Roma). L’uomo, infatti, è tentato di prendere il posto di Dio e di determinare da sé ciò che è bene e ciò che è male (cfr. Gen 3, 4). Di conseguenza, la verità diventa dipendente dalla volontà della maggioranza, dai gruppi di interesse, dalle circostanze, dai contesti culturali e della moda e dai giudizi individuali delle singole persone. Quindi qualsiasi comportamento è considerato la norma di condotta e tutte le opinioni sono uguali tra loro.

Man mano che diventa sempre più difficile distinguere la verità dalla menzogna, anche i confini tra fatto e opinione, pubblicità e menzogna deliberata sono sfumati. Gli algoritmi ci accompagnano costantemente durante l’utilizzo di internet. Selezionano il contenuto da noi cercato e visualizzato in modo che sia il più possibile adattato ai nostri interessi e aspettative. Ciò, tuttavia, rende difficile confrontarsi con opinioni alternative e, di conseguenza, raggiungere la verità oggettiva. Gli utenti dei social media spesso non sono spinti dalla volontà di presentarsi in modo autentico, ma adattano i materiali preparati alle aspettative dei destinatari. Alla ricerca della popolarità, superano i limiti della moralità, del buon gusto e della privacy. Nello spazio dei media, abbiamo sempre più a che fare con i cosiddetti fatti alternativi (fake news). La conseguenza di ciò è una diminuzione della fiducia in tutti i contenuti pubblicati. Nell’era della post-verità, non solo abbiamo verità e bugie, ma anche una terza categoria di affermazioni ambigue, cioè mancare la verità, esagerare, colorare la realtà.

I vescovi hanno sottolineato che in un mondo in cui sta scomparendo la capacità di distinguere la verità dalla menzogna, la cultura si chiude anche al senso e al valore dell’essere umano. Concetti come l’amore, la libertà, la comunità e la stessa definizione di persona umana e dei suoi diritti vengono distorti. Viviamo in tempi in cui le persone diventano oggetti d’uso, così come si usano le cose (GS, 13). La tragica conferma di questo processo è l’aborto, che appare come ‚diritto di scelta’ dei coniugi, soprattutto delle donne. I figli sono trattati come un ostacolo allo sviluppo dei genitori e la famiglia diventa un’istituzione che limita la libertà dei suoi membri. Questi processi colpiscono i pilastri della civiltà e sfidano il patrimonio della cultura cristiana.

  1. Il legame inscindibile tra verità, bontà e libertà

Il rinnovamento della vita morale può realizzarsi solo mostrando il vero volto della fede cristiana, che non è un insieme di tesi che devono essere accettate e approvate dalla ragione. È, invece, la conoscenza di Cristo (VS, 88). Per questo l’Enciclica sullo ‚splendore della verità’ (Veritas splendor) è così importante per la Chiesa e per il mondo. Solo lo splendore della Verità, che è Gesù, può illuminare la mente così che l’uomo possa scoprire il senso della sua vita e della sua vocazione e distinguere il bene dal male.

La sequela di Cristo è il fondamento della morale cristiana. Le sue parole, opere e comandamenti formano la regola morale della vita cristiana. Tuttavia, l’uomo non riesce seguire Cristo con le sue sole forze. Diventa possibile grazie all’apertura al dono dello Spirito Santo. Il frutto della sua azione è un cuore nuovo (cfr. Ez 36,26), che permette all’uomo di scoprire la legge di Dio non più come costrizione, peso e limitazione della libertà, ma come un bene che lo protegge dalla schiavitù del peccato. La verità che Cristo porta diventa così la potenza che libera l’uomo. In questo modo scopre che la libertà dell’uomo e la legge di Dio non si oppongono, ma, al contrario, si richiamano a vicenda (VS, 17). L’essenza della libertà si esprime perciò nel dono di sé al servizio di Dio e degli uomini. Consapevole dell’elevato livello di questo compito, nonché delle debolezze della condizione umana, la Chiesa offre all’uomo la misericordia di Dio, che gli permette di superare le sue debolezze.

L’armonia tra libertà e verità a volte richiede sacrificio e deve essere pagata a caro prezzo. In certe situazioni, osservare la legge di Dio può essere difficile, ma non è mai impossibile. Lo conferma la Chiesa, che ha elevato alla gloria degli altari numerosi santi che, con le parole e con i fatti, hanno testimoniato la verità morale fino al martirio, hanno preferito morire che commettere peccato. Anche ciascuno di noi è chiamato a dare tale testimonianza di fede, anche a costo di sofferenze e sacrifici.

III. La formazione della coscienza

La coscienza è lo spazio del dialogo della verità e della libertà in ogni essere umano. È qui che viene espresso il giudizio pratico, cioè cosa si deve fare e cosa evitare. La coscienza non è tuttavia esente dal pericolo dell’errore. Pertanto, il compito cruciale di pastori ed educatori, ma anche di ogni credente, è la cura alla formazione della coscienza. Perché solo una coscienza ben formata consente alla persona di conformarsi alle norme oggettive della moralità e di evitare cieche arbitrarietà nel prendere decisioni (cfr. CDC 16). La Chiesa e il suo Magistero svolgono qui un ruolo speciale, in quanto è maestra di verità e il suo compito è di annunziare e di insegnare in modo autentico la verità che è Cristo, e nello stesso tempo di dichiarare e di confermare con la sua autorità i principi dell’ordine morale che scaturiscono dalla stessa natura umana (VS 64). In questo compito, fornisce un aiuto indispensabile la grande opera del pontificato di S. Giovanni Paolo II, che è il Catechismo della Chiesa Cattolica. Rimane un punto di riferimento nelle nostre scelte quotidiane e nelle valutazioni della realtà.

La Chiesa svolge la missione della formazione delle coscienze anche attraverso la catechesi regolare di bambini, dei giovani e degli adulti; la formazione nei movimenti e nelle associazioni, e sempre più spesso nei social media, ad es. sotto forma di risposte alle domande poste. Fondamentale è l’opera dei confessori e dei direttori spirituali che plasmano le coscienze umane attraverso i colloqui, le istruzioni e, soprattutto, attraverso la celebrazione dei sacramenti. A questo punto, incoraggiamo la formazione personale di tutti i credenti attraverso la pratica quotidiana della preghiera, dell’esame di coscienza e della confessione frequente.

 

  1. „Monumento Vivente” di S. Giovanni Paolo II

La Fondazione „Opera del Nuovo Millennio” si occupa anche della formazione delle coscienze dei giovani. La comunità degli studenti-borsisti di Toruń – ricorda Magdalena, laureata col programma di borse di studio – è stata per me un supporto e una casa spirituale dove mi piace tornare. La consapevolezza che ci sono persone nella stessa città che sono guidate da valori simili e sono in grado di capire i miei dubbi o di cercare insieme risposte a domande fastidiose, è stata molto incoraggiante durante i miei studi. Ogni anno, la Fondazione si prende cura di quasi duemila alunni e studenti di talento provenienti da famiglie povere, da villaggi e da piccole città di tutta la Polonia e recentemente anche dall’Ucraina.

Domenica prossima, durante la colletta nelle chiese e nei luoghi pubblici, potremo sostenere materialmente il „monumento vivente” di S. Giovanni Paolo II, nella sua 22.ma edizione. Oggi, di fronte alle difficoltà economiche di molte famiglie, attraverso le offerte raccolte, abbiamo la possibilità di sostenere e spesso ridare ai cuori dei giovani la speranza di un futuro migliore e della realizzazione delle loro aspirazioni educative per il bene della Chiesa e della Patria. Il sostegno così fornito, anche di fronte alle difficoltà e alle carenze personali, sia al contempo espressione della nostra solidarietà e fantasia di misericordia.

Durante la fruttuosa esperienza della XXII Giornata del Papa, impartiamo a tutti la benedizione pastorale.

Firmato dai Cardinali, Arcivescovi e Vescovi

presenti alla 392.ma Sessione Plenaria della Conferenza Episcopale Polacca

Zakopane, 6-7 giugno 2022

La lettera andrebbe letta domenica 9 ottobre 2022.

 

(Tradotto dal polacco da M. Olmo / Ufficio per le Comunicazioni Estere della Conferenza Episcopale Polacca)