Le processioni del Corpus Domini sono una dichiarazione pubblica di fede e una dimostrazione che le convinzioni religiose non possono e non devono mai in nessun modo essere ridotte alla sola sfera privata – ha affermato P. Leszek Gęsiak SJ, portavoce della Conferenza Episcopale Polacca in occasione della Solennità del Santissimo Corpo e Sangue di Cristo.

“Durante la processione del Corpus Domini, la Chiesa manifesta pubblicamente la presenza di Cristo nel mondo e in mezzo a noi. I fedeli riconoscono di essere discepoli di Cristo, testimoniando la loro appartenenza alla comunità della Chiesa. Dimostrano così che la fede non è una loro questione privata, perché dalle convinzioni private risultano azioni sociali specifiche” – ha sottolineato il portavoce dell’Episcopato.

P. Gęsiak ha ricordato che le processioni eucaristiche tornano nelle strade delle città dopo due anni di assenza, quando a causa della pandemia sono state cancellate o ridotte al passaggio nell’area della chiesa. Quest’anno nelle città più grandi, ad esempio a Varsavia, Cracovia o Poznań, si svolgeranno anche le processioni centrali del Corpus Domini.

“La pandemia ci ha fatto capire che partecipare alla processione in cui si segue il Cristo vivente nascosto sotto forma di Pane è una grazia. Approfittiamone quest’anno in cui le parrocchie potranno nuovamente organizzare delle processioni per le strade dei nostri paesi e villaggi, mostrando a tutti chi è il nostro Signore. È lui che ispira il nostro stile di vita e le nostre decisioni” – ha richiamato il portavoce dell’Episcopato.

P. Gęsiak ha ricordato che in questa giornata per i cattolici la Santa Messa è un precetto. La partecipazione alla processione del Corpus Domini è volontaria e le persone che vi partecipano possono ottenere l’indulgenza plenaria alle solite condizioni.

Ufficio Stampa della Conferenza Episcopale Polacca

(Tradotto dal polacco da M. Olmo / Ufficio per le Comunicazioni Estere della Conferenza Episcopale Polacca)

 

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