Intraprendiamo una bella opera educativa, confidando che i suoi frutti siano indistruttibili e rimangano per sempre – hanno scritto i Vescovi nella Lettera Pastorale dell’Episcopato Polacco in occasione dell’XI Settimana dell’Educazione in Polonia, che avrà luogo dal 12 al 18 settembre prossimi.

La Settimana dell’Educazione di quest’anno avrà per titolo: „Nello splendore della paternità di S. Giuseppe”. „Nell’anno di S. Giuseppe, abbiamo un bell’esempio di educatore con il cuore aperto a Dio. S. Giuseppe è per noi l’esempio di colui che ascolta la Parola di Dio e, allo stesso tempo, come ha sottolineato S. Giovanni Paolo II „‚il modello incarnato dell’obbedienza’ a Dio” – si legge nella Lettera.

I Vescovi hanno affermato che quest’anno la Settimana dell’Educazione è strettamente connessa con la figura del Servo di Dio, Card. Stefan Wyszyński. „La sua vita e il suo insegnamento sono una testimonianza dell’atteggiamento di paternità, sull’esempio di S. Giuseppe” – hanno comunicato.

Gli autori della lettera hanno anche richiamato l’attenzione sulle sfide che genitori, educatori e pastori devono affrontare oggi, che possono generare preoccupazione e timore. “A causa della pandemia che ci ha colpiti tutti, le preoccupazioni e i problemi che sono presenti in molte famiglie sono diventati ancora più palesi. Non possiamo però in nessun modo arrenderci e soccombere ai cattivi pensieri. Ogni problema deve essere trasformato in un’opportunità creativa. Questa è la vita di S. Giuseppe. Ha guardato tutto con fede e serenità” – hanno dichiarato.

„Intraprendiamo una bella opera educativa, confidando che i suoi frutti siano indistruttibili e rimarranno per sempre. Ricordiamo le parole profonde del cardinale Stefan Wyszyński: „Sulla tomba di ogni maestro si può scrivere ‚Non omnis moriar’ – ‚Non sono morto del tutto’ – perché vivi nei figli che hai cresciuto” – hanno richiamato i Vescovi.

Ufficio Stampa della Conferenza Episcopale Polacca

Pubblichiamo il testo integrale della Lettera:

NELLO SPLENDORE DELLA PATERNITA’ DI S. GIUSEPPE

Lettera Pastorale dell’Episcopato Polacco

in occasione dell’XI Settimana dell’Educazione in Polonia

Sorelle e fratelli amati in Cristo Signore,

Nel Vangelo di oggi, Gesù chiede ai suoi discepoli chi pensano che sia il Figlio dell’uomo. Pietro dà la risposta corretta: „Tu sei il Messia”. Si scopre, tuttavia, che non capisce il significato di queste parole. Rifiuta di accettare che il Messia sarà rifiutato, sperimenterà la sofferenza e Lo attende la morte. Il cammino di fede di ciascuno di noi è inscritto nella necessità di un costante sviluppo, per crescere verso una comprensione più matura e sperimentare la verità rivelata da Dio. Ciò richiede l’aiuto di un’altra persona: una guida, un insegnante e un educatore.

Nell’anno di S. Giuseppe, abbiamo un bell’esempio di educatore con il cuore aperto a Dio. S. Giuseppe è per noi l’esempio di colui che ascolta la Parola di Dio e, allo stesso tempo, come ha sottolineato S. Giovanni Paolo II è un „modello incarnato di obbedienza” a Dio (Giovanni Paolo II, Esortazione Redemptoris custos 30). La sua apertura a Dio e alla sua Parola lo ha reso padre terreno ed educatore del Signore Gesù.

La Settimana dell’Educazione di quest’anno è anche strettamente connessa con la persona del Servo di Dio Card. Stefan Wyszyński, che tra una sola settimana, il 12 settembre prossimo, sarà proclamato beato. La sua vita e il suo insegnamento sono una testimonianza dell’atteggiamento di paternità, sull’esempio di S. Giuseppe.

A partire da domenica prossima nella nostra XI Settimana Nazionale dell’Educazione, guarderemo all’opera educativa alla luce della persona di S. Giuseppe e del Cardinale Stefan Wyszyński. Rifletteremo sul mistero de „Lo splendore della paternità”. Lasciamoci ispirare dalla Lettera Apostolica di Papa Francesco „Patris Corde” scritta in occasione del 150.mo anniversario della proclamazione di S. Giuseppe Patrono della Chiesa Universale oltre che dall’insegnamento del grande Primate del Millennio.

  1. Giuseppe – modello di padre

Parlando del mistero della paternità, Papa Francesco sottolinea che un uomo per essere padre deve diventare maturo: „Nessuno nasce padre, ma diventa padre”. Il Santo Padre aggiunge che la vera paternità consiste nel prendersi cura responsabile di un figlio e, in senso più ampio, nell’assumersi la responsabilità di un altro essere umano (PC 7).

E’ istruttivo il filo conduttore polacco nell’insegnamento pontificio. Il Papa ricorda il romanzo di Jan Dobraczyński „L’ombra del Padre”. S. Giuseppe, che accompagna Gesù, è davanti a Lui «l’ombra sulla terra del Padre Celeste: lo custodisce, lo protegge, non si stacca mai da Lui per seguire i suoi passi» (PC 7). Questa bella immagine può essere applicata ad ogni padre terreno e anche ad ogni educatore. Ogni educatore deve essere „l’ombra del Padre celeste sulla terra”.

La fonte della vera paternità è sempre l’amore di Dio per ciascuno di noi. L’ha spiegato magnificamente il Cardinale Stefan Wyszyński a Jasna Góra il 15 agosto 1979: „Si dice comunemente che: il tempo è denaro. Ma io vi dico: il tempo è amore! Perché tutti noi, mentre siamo qui, siamo il frutto dell’amore del Padre. Non saremmo nel mondo, né in questa piazza, se Dio Padre non avesse amato ciascuno di noi per primo! Ti ha amato prima che tua madre ti vedesse tra le sue braccia, prima che ti stringesse al suo seno. Sappi che il suo amore per te non è stato il primo, ma l’amore del Padre celeste, che ha instillato il suo amore nel cuore di tua madre, e lei lo ha solo trasmesso a te. Per questo siamo tutti frutto dell’amore del Padre, di Dio”.

  1. Giuseppe, modello di tenero amore

San Giuseppe era un custode premuroso e un educatore. Si prese cura di tutto il bene delle persone a lui affidate. Lo ha testimoniato in tante situazioni difficili in cui si è venuto a trovare. Uno di essi è citato dall’evangelista Matteo: Maria «prima che andassero a vivere insieme si trovò incinta per opera dello Spirito Santo» (Mt 1,18). Giuseppe sapeva di non essere il padre del Bambino che doveva nascere e non capiva la situazione in cui si trovava. Nel suo cuore deve aver sperimentato dilemmi, e forse anche rabbia. Tuttavia, non voleva in alcun modo fare del male a Maria. Il suo amore per Maria si è espresso in una decisione sorprendente: „non voleva ripudiarla, decise di licenziarla in segreto” (Mt 1,19). Era pronto a rinunciare ai suoi diritti per proteggere Maria e salvare il suo buon nome.

Dio è sensibile. Dio dà sempre la possibilità di ricominciare tutto da capo. Non condanna nessuno, ma amorevolmente ci conduce a riconoscere la verità nella propria vita. Papa Francesco ci ricorda che „anche il Maligno [satana] può dirci la verità, ma se lo fa, è per condannarci. Noi sappiamo però che la Verità che viene da Dio non ci condanna, ma ci accoglie, ci abbraccia, ci sostiene, ci perdona” (PC 2). Le nostre esperienze legate alla vita familiare, così come la relazione educativa, confermano la correttezza di questa valutazione. Mostrando il nostro cuore e perdonando, guadagniamo cento volte di più di quanto guadagneremmo con giudizi di condanna. „Il dito puntato e il giudizio che usiamo nei confronti degli altri molto spesso sono segno dell’incapacità di accogliere dentro di noi la nostra stessa debolezza” (PC 2). È vero: se accettiamo in modo immaturo le nostre debolezze, tendiamo a criticare gli altri. Il Cardinale Stefan Wyszyński ci ha insegnato in uno spirito simile. Ha proclamato che è dovere di ogni maestro „rivelare l’amore e irradiare il bene. Questa è una condizione per il successo nell’opera educativa” (Varsavia, Omelia nella Chiesa del Seminario, 30. marzo 1968).

  1. Giuseppe riesce a trasformare un problema in un’opportunità

Le sfide affrontate da genitori, educatori e pastori oggi possono causare preoccupazione e timore. A causa della pandemia che ci ha colpiti tutti, le preoccupazioni e i problemi che sono presenti in molte famiglie sono diventati ancora più palesi. Non possiamo però in nessun modo arrenderci e soccombere ai cattivi pensieri. Ogni problema deve essere trasformato in un’opportunità creativa. Questa è la vita di S. Giuseppe. Guarda tutto con fede e serenità. Si addormenta e Dio in sogno gli permette di comprendere il significato degli eventi a cui partecipa e lo guida attraverso tutte le difficoltà. Scrive il Santo Padre: „Anche attraverso l’angustia di Giuseppe passa la volontà di Dio, la sua storia, il suo progetto. Giuseppe ci insegna così che avere fede in Dio comprende pure il credere che Egli può operare anche attraverso le nostre paure, le nostre fragilità, la nostra debolezza” (PC 2). Di fronte alla tentazione di rimanere delusi dalla vita, che spesso non corrisponde ai sogni e alle attese dei giovani, vale la pena prendere a cuore l’incoraggiamento di Papa Francesco ad abbracciare la vita così com’è: „non importa se ormai tutto sembra aver preso una piega sbagliata e se alcune cose ormai sono irreversibili. Dio può far germogliare fiori tra le rocce” (PC 4). Questo è il cammino della nostra crescita spirituale. Il Cardinale Stefan Wyszyński ci ha insegnato: „felice è l’uomo che è insoddisfatto di se stesso, perché questo è il punto di partenza” (Varsavia, Omelia nella chiesa di S. Anny, 25 settembre 1953)

È importante essere consapevoli dei propri punti di forza e di debolezza, per sapere in quale ambito si è immaturi. La condizione per essere un buon educatore, genitore o insegnante è prendersi cura del proprio sviluppo interiore. Quanto è importante in questo processo l’aiuto del direttore spirituale e del confessore. Desideriamo incoraggiarvi, cari Fratelli e Sorelle, ad approfittare della direzione spirituale e tutti i Fratelli nel sacerdozio siano disposti ad assumere il ministero dei direttori spirituali, che è sempre più giustamente percepito come una delle priorità del ministero pastorale. Ringraziamo tutti i confessori che, nelle difficili condizioni dell’epidemia, hanno colto le occasioni a disposizione ed hanno servito generosamente i fedeli nel sacramento della penitenza. Il discernimento sulla storia della propria vita conduce spesso alla scoperta che l’aiuto di uno psicologo e di un terapeuta sono indispensabili. Molti di noi hanno ancora paura di usare un simile aiuto professionale, ma non è niente di insolito e può essere un aiuto efficace nel cammino della maturità.

  1. Patrono affidabile

Una fonte di coraggio e forza per S. Giuseppe era il rapporto con Dio. Fu Dio che liberò il cuore di Giuseppe dal timore e lo riempì di forza per superare le avversità. Papa Francesco ricorda: „Come Dio ha detto al nostro Santo: Giuseppe, figlio di Davide, non temere (Mt 1,20), sembra ripetere anche a noi: Non abbiate paura!” (PC 4).

San Giuseppe è venerato come potente patrono e intercessore presso Dio in tutte le necessità. Molti santi hanno sperimentato la sua cura particolare. Approfittiamo dell’incoraggiamento di S. Teresa di Gesù: „Chiedo, in nome dell’amore di Dio, che chi non mi crede provi questo, e per esperienza propria vedrà questo gran bene, che è il comando di cui si prenda cura questo glorioso Patriarca …” (S. Teresa di Gesù, Libro della vita 6.8).

Intraprendiamo una bella opera educativa, confidando che i suoi frutti siano indistruttibili e rimarranno per sempre. Ricordiamo le parole profonde del cardinale Stefan Wyszyński: „Sulla tomba di ogni maestro si può scrivere ‘Non omnis moriar’ – ‘Non sono morto del tutto’ – perché vivi nei figli che hai cresciuto”. E lo spirito che avevi e che hai trasmesso ai bambini e ai giovani, questo spirito vedrai nei frutti dei tuoi alunni” (Lezione tenuta al Pellegrinaggio degli insegnanti, Jasna Góra, 30. giugno 1957).

Cari Genitori, Insegnanti, Catechisti, Educatori e Pastori,

Vi invitiamo calorosamente ad unirvi all’iniziativa della prossima Settimana dell’Educazione nella nostra Patria. Questo invito è rivolto anche ai rappresentanti dei governi locali e alle persone che intraprendono la missione di sostenere la famiglia e la scuola polacche, nonché a coloro che lavorano nei social media.

Affidiamo le persone impegnate nell’opera educativa e tutti gli alunni alla protezione della Beata Vergine Maria, a S. Giuseppe e al presto beato Cardinale Stefan Wyszyński.

Nel tempo di preghiera e di riflessione sulla forma dell’educazione nella nostra Patria, benediciamo tutti di cuore.

Firmato da: i Cardinali, gli Arcivescovi e i Vescovi
presenti alla 389.ma Sessione plenaria della Conferenza Episcopale Polacca,
Kalwaria Zebrzydowska 12 giugno 2021

>> Materiali per la XI Settimana dell’Educazione

(Tradotto dal polacco da M. Olmo / Ufficio per le Comunicazioni Estere della Conferenza Episcopale Polacca)