Per la stragrande maggioranza dei cristiani, la vita nel matrimonio e nella famiglia è il modo in cui realizzano la loro chiamata alla santità e partecipano alla vita e alla missione della Chiesa – si legge nella Lettera del Consiglio per la Famiglia della Conferenza Episcopale Polacca (KEP) in occasione della Domenica della Sacra Famiglia, che quest’anno cade il 26 dicembre.

Il Consiglio per la Famiglia della KEP sottolinea nella Lettera che „la Sacra Famiglia ci insegna ad amare con tenerezza, responsabilità e gratuità, a saper ascoltare, a essere disponibili all’aiuto e alla costante ricerca della volontà di Dio nella vita di tutti i giorni”. Riferendosi all’esortazione Familiaris Consortio di Giovanni Paolo II, afferma che la famiglia è „il bene più prezioso dell’umanità”.

Nella Lettera per la Domenica della Sacra Famiglia sono elencati i compiti più importanti che si svolgono in famiglia. Questi includono l’approfondimento dei legami tra i membri della famiglia, la formazione religiosa attraverso la lettura delle Sacre Scritture e la preghiera comune, l’educazione e l’elaborazione dell’uso del tempo libero sia per il riposo che per lo sviluppo culturale. „La famiglia è anche l’ambiente naturale che può diventare scuola di sacrificio, di superamento dell’egoismo e di aiuto ai poveri e ai bisognosi. Nella famiglia la persona impara a condurre la propria vita secondo il progetto di Dio; impara anche l’ubbidienza e la responsabilità di sé e degli altri. In famiglia impariamo anche a prenderci cura dell’ambiente naturale, dell’ecologia integrale e della responsabilità per il futuro del mondo” – si legge.

Facendo riferimento agli esempi di famiglie sante, come Maria e Luigi Beltrame Quatrocchi o Azelia e Ludovico Martin, che nella storia della Chiesa furono i primi coniugi proclamati beati da Giovanni Paolo II, il Consiglio per la Famiglia della KEP sottolinea che la vita delle persone beatificate dimostra che „nonostante le circostanze difficili e la crisi dei valori, si può rimanere fedeli a Dio, sostenersi a vicenda in famiglia, e pertanto essere anche persone oneste e buone”.

Il Consiglio per la Famiglia della KEP nella Lettera fa riferimento anche all’Esortazione apostolica post-sinodale Amoris laetitia di Papa Francesco, nella quale si legge che “nonostante i numerosi segnali di crisi del matrimonio, il desiderio della famiglia è costantemente vivo, soprattutto tra i giovani, e motiva la Chiesa». Pertanto, nella Lettera è stato sottolineato che „l’insegnamento cristiano sulla famiglia è una buona notizia che porta speranza nel mondo e indica la via del rinnovamento”.

Pubblichiamo il testo integrale della Lettera:

 

LETTERA DEL CONSIGLIO PER LA FAMIGLIA DELLA
CONFERENZA EPISCOPALE POLACCA
PER LA DOMENICA DELLA SACRA FAMIGLIA

 

Sorelle e fratelli amati in Cristo,

La liturgia dell’odierna domenica ci invita ad affidare con fiducia le nostre famiglie alla Sacra Famiglia e a rinnovare le nostre promesse matrimoniali. La pericope evangelica sul ritrovamento di Gesù nel tempio da parte dei suoi genitori, racconta la relazione tra Maria, Giuseppe e Gesù. I genitori hanno trovato la sicurezza, la gioia di una famiglia felice e la pace del cuore mentre costruivano reciprocamente la relazione con Dio. La Sacra Famiglia ci insegna l’amore tenero, responsabile e gratuito, la capacità di ascoltare, la disponibilità ad aiutare e a ricercare costantemente la volontà di Dio nella vita di tutti i giorni.

Il matrimonio cristiano non riguarda solo l’affetto e l’accordo reciproco. L’amore è sublime e bello, ma può anche essere mutevole e fugace. Nel sacramento del matrimonio, la donna e l’uomo ricevono aiuto da Dio: ciò che è umano e fragile viene confermato e fortificato dalla grazia di Dio. Quanto è edificante l’immagine di sposi pieno di rispetto reciproco, aperti alla vita e che si prendono cura dei figli, che trattano la famiglia come un tesoro e un dono di Dio. Anche le famiglie multigenerazionali meritano un riconoscimento. Tuttavia, sarebbe ingenuo non vedere la crisi del matrimonio e della famiglia. Rattristano i coniuigi che si dividono, le dipendenze varie, la fuga dalle responsabilità, il materialismo e il consumismo. Vengono minate le fondamenta della famiglia, che colpisce l’essenza stessa del matrimonio come unione tra un uomo e una donna, e viene trascurato il valore della vita dal concepimento alla morte naturale. La famiglia è sacra e cruciale per il corretto sviluppo umano, quindi non dovrebbe essere soggetta a sperimentazioni sociali o all’influenza delle utopie contemporanee. Vale quindi la pena ricordare alcuni elementi fondamentali dell’insegnamento della Chiesa sul matrimonio e la famiglia.

 

La famiglia è forte in Dio

Giovanni Paolo II ha descritto la famiglia come il primo e fondamentale cammino della Chiesa (GS 2). La famiglia è, nella dimensione sociale e religiosa generale, la comunità più antica, universale e naturale che agisce in tutte le culture. Si può dire che è il bene più prezioso dell’umanità (FC 1). La famiglia è l’orizzonte esistenziale dell’uomo e in essa nascono le vocazioni. Vivere in una famiglia completamente dedita al disegno di Dio è la via che conduce alla salvezza. Nonostante la crisi della vita familiare, il desiderio di un amore sponsale duraturo e di una famiglia sicura rimane iscritto nel profondo del cuore umano.

Il beato card. Stefan Wyszyński ha ripetutamente invitato le famiglie ad essere forti in Dio, perché solo così saranno in grado di superare le difficoltà e resistere anche alle più grandi tempeste della vita. Il significato della famiglia si comprende appieno solo in relazione al Natale e alla persona di Gesù Cristo. Cristo contiene tutta la verità sull’uomo, visto sia nella prospettiva del mistero della Creazione che della Redenzione. Colui che è l’immagine del Dio invisibile (Col 1,15) è al contempo un essere umano perfetto. Cristo rivela pienamente l’uomo all’uomo stesso. È cresciuto a Nazareth nell’intimità di un ambiente domestico, tra le occupazioni quotidiane, le preghiere e i contatti con i vicini. La sua famiglia lo ha accolto e lo ha custodito con amore, lo ha introdotto alla vita, all’obbedienza alla tradizione religiosa e lo ha accompagnato fino alla maturità e all’inizio della sua attività pubblica. Nella famiglia Gesù è cresciuto in sapienza, età e grazia davanti a Dio e davanti agli uomini (Lc 2,52).

L’ingresso di Dio nella storia del mondo è strettamente legato alla famiglia umana. Niente di più importante e sacro può più accadere in famiglia. Dal momento dell’Incarnazione, la famiglia è una sorta di santuario in cui abita Dio.

Una distinzione speciale per la famiglia è l’elevazione del matrimonio alla dignità di sacramento, cioè a segno visibile ed efficace della grazia di Dio. L’importanza della famiglia è testimoniata anche dal fatto che a volte viene chiamata Chiesa domestica, e la Chiesa, cercando di descrivere la propria essenza, utilizza spesso immagini della vita familiare. La Chiesa si definisce famiglia di Dio, Sposa di Cristo o Madre, e chiama Dio Padre. L’intima unità della famiglia e il suo orientamento alla vita nel contesto di una relazione d’amore gratuita ne fanno un’immagine della Chiesa.

 

Compiti familiari

Il primo e fondamentale scopo della famiglia cristiana è la comunione delle persone anche come comunione generazionale, cioè l’unità della madre, del padre, dei figli e dei parenti. La famiglia, iniziata nel patto matrimoniale, si realizza pienamente nella genitorialità. Pertanto, la famiglia ha il dovere di approfondire il legame a livello dell’unione dei corpi e delle anime, dei caratteri, dei cuori, delle menti e delle aspirazioni delle persone che la creano. Nell’assumere questi compiti, la famiglia partecipa al triplice compito di Cristo: maestro, sacerdote e pastore.

La famiglia svolge la missione dell’insegnamento come comunità evangelizzata ed evangelizzatrice. Lei stessa accoglie la Parola di Dio, vive della Sacra Scrittura, ascolta l’insegnamento della Chiesa, ma comunica anche questa Parola a tutti coloro che la cercano. Ecco perché svolgono un ruolo formativo così importante nella famiglia la lettura della Sacra Scrittura, dei documenti della Chiesa, dei libri religiosi e della stampa cattolica.

La famiglia svolge compiti educativi, in primo luogo dando il buon esempio, ammettendo gli errori, evitando falsi compromessi e insegnando ai figli la responsabilità ampiamente intesa. L’educazione religiosa e la catechesi impartita dalla madre, dal padre, dai nonni e dai fratelli maggiori fanno della famiglia una vera comunità di fede. I genitori hanno il diritto di scegliere per i propri figli il modello di educazione morale e religiosa che risponda alle proprie convinzioni! In relazione a questi diritti e doveri, le società di livello superiore come la Chiesa e lo Stato svolgono un ruolo di supporto.

Nella famiglia il servizio liturgico viene realizzato attraverso il sacerdozio comune del padre, della madre, dei figli e degli altri parenti (CCC 1657). In famiglia ognuno svolge i propri compiti specifici. In pratica, consiste nella partecipazione cosciente e attiva all’Eucaristia, al sacramento della penitenza e della riconciliazione e agli altri sacramenti. Compito importante è la pratica della preghiera coniugale e familiare, la celebrazione comunitaria nelle domeniche, negli anniversari, nelle ricorrenze familiari, nelle feste ecclesiali e familiari, così come il sacrificio quotidiano e il portare comunitariamente la croce della sofferenza, delle preoccupazioni e dei disagi.

Compito sempre più importante della famiglia è quello di utilizzare con saggezza il tempo libero donato alla persona per il riposo, ma anche per lo sviluppo globale nella sfera culturale ampiamente intesa. È molto importante trascorrere del tempo insieme e discutere di ciò che si è letto, dei programmi guardati, degli spettacoli teatrali o dei film. Assume importanza crescente la capacità di utilizzare Internet in modo prudente e critico.

La famiglia realizza i compiti pastorali praticando lo spirito di servizio e superando la discordia, l’infedeltà e la gelosia. Il comandamento dell’amore e del servizio si realizza prima verso i più vicini, e poi verso le altre famiglie che compongono l’ambiente parrocchiale (cfr. FC56-71). La famiglia è anche l’ambiente naturale che può diventare scuola di sacrificio, di superamento dell’egoismo e di aiuto ai poveri e ai bisognosi. Nella famiglia la persona impara a condurre la propria vita secondo il progetto di Dio; impara anche l’ubbidienza e la responsabilità di sé e degli altri. In famiglia impariamo anche a prenderci cura dell’ambiente naturale, dell’ecologia integrale e della responsabilità per il futuro del mondo.

 

La famiglia come cammino alla santità

Per la stragrande maggioranza dei cristiani, la vita matrimoniale e familiare è il modo in cui realizzano la loro chiamata alla santità e partecipano alla vita e alla missione della Chiesa. Nel corso dei secoli certamente molti sposi e famiglie hanno vissuto in santità. Anche oggi non mancano persone di profonda fede che nel matrimonio e nella famiglia tendono alla santità attraverso l’adempimento coscienzioso e pieno di dedizione dei propri doveri. Papa Francesco li ha chiamati i Santi della porta accanto. La santità di alcuni di loro è stata confermata dalla Chiesa perché siano per noi di esempio e di aiuto.

La Bibbia indica coniugi santi come Elisabetta e Zaccaria, genitori di S. Giovanni Battista e la Tradizione ci mostra l’esempio di Anna e Gioacchino, genitori della Madre di Dio. Molti sposi sono stati portati agli altari, ma solo S. Giovanni Paolo II, il papa della famiglia, nel 2001 ha beatificato i coniugi Maria e Luigi Beltrame Quatrocchi, indicando che hanno raggiunto la santità nella vita familiare e coniugale. È stata la prima volta nella storia in cui sono stati beatificati i coniugi contemporaneamente e con un solo atto. Nel 2008, a Lisieux, ha avuto luogo la beatificazione di Azelia e Ludovico Martin, genitori di S. Teresa del Bambino Gesù.

In Polonia, speriamo nella beatificazione della famiglia Wiktoria e Józef Ulma insieme ai loro sette figli, uno dei quali era ancora nel grembo della madre. Vivevano a Markowa nella regione della Subcarpazia. Durante la seconda guerra mondiale, hanno dato rifugio gratuitamente agli ebrei e per questo motivo hanno subito il martirio, perché hanno ritenuto più importante dei propri interessi la fedeltà al comandamento di amare Dio e il prossimo. E’ iniziato anche il processo di beatificazione di Emilia e Karol Wojtyła, genitori di S. Giovanni Paolo II.

Gli esempi di coniugi e di famiglie santi dimostrano che, nonostante circostanze difficili e la crisi di valori, si può rimanere fedeli a Dio, sostenersi a vicenda in famiglia, e così essere anche persone oneste e buone. Papa Francesco ha ricordato questa verità nell’Esortazione apostolica post-sinodale Amoris laetitia, che esordisce con queste parole: „La gioia dell’amore che si vive nelle famiglie è anche il giubilo della Chiesa… malgrado i numerosi segni di crisi del matrimonio, «il desiderio di famiglia resta vivo, in specie fra i giovani, e motiva la Chiesa” (AL 1). Pertanto l’insegnamento cristiano sulla famiglia è una buona notizia che porta speranza nel mondo e indica un cammino di rinnovamento.

Per questo motivo la Chiesa riconosce nella cura della famiglia come uno dei suoi compiti più importanti, il primo e per molti aspetti il più importante cammino di missione e di servizio (GS 1-2). Il sostegno pastorale è necessario in primo luogo per coloro che conoscono il valore della famiglia e vogliono rimanere fedeli all’insegnamento della Chiesa, ma hanno bisogno di questo aiuto anche quelle famiglie che si smarriscono, che cercano la verità o incontrano ostacoli nella realizzazione della loro vocazione. Chiunque desideri sinceramente Dio ed è aperto alla comunità della Chiesa dovrebbe essere accolto. Tali persone richiedono anche accompagnamento e discernimento nel raggiungimento della verità e nell’integrazione nella comunità di fede (cfr. AL291-312).

Concludiamo la nostra meditazione con le parole della preghiera alla Sacra Famiglia dall’esortazione Amoris laetitia:

Santa Famiglia di Nazaret,
mai più ci siano nelle famiglie
episodi di violenza, di chiusura e di divisione;
che chiunque sia stato ferito o scandalizzato
venga prontamente confortato e guarito.

Santa Famiglia di Nazaret,
fa’ che tutti ci rendiamo consapevoli
del carattere sacro e inviolabile della famiglia,
della sua bellezza nel progetto di Dio.
Gesù, Maria e Giuseppe,
ascoltateci e accogliete la nostra supplica. Amen (AL 325).

Il tempo di Natale porti pace e gioia nelle nostre famiglie. Nella preghiera e con la mia benedizione

 

Vescovo Wiesław Śmigiel
Presidente del Consiglio per la Famiglia della Conferenza Episcopale Polacca

 

Toruń, 26 dicembre 2021

 

(Tradotto dal polacco da M. Olmo / Ufficio per le Comunicazioni Estere della Conferenza Episcopale Polacca)