Nei giorni 19-21 novembre 2007 scorsi i vescovi polacchi si sono riuniti a Jasna Góra per prender parte agli annuali esercizi spirituali.In spirito di raccoglimento e di preghiera hanno meditato sul futuro della Chiesa in Polonia, interpretando i segni dei tempi, che Dio dá oggi alla Sua Chiesa e meditandoli alla luce della Parola di Dio.
Terminati gli esercizi spirituali, il 22 novembre hanno discusso nella Seduta Plenaria della Conferenza Episcopale Polacca alcuni temi importanti per la Chiesa in Polonia.
1. Nella parte di lavori dedicati alla problematica del luogo e del ruolo della Polonia nell’Europa unita, i vescovi hanno preso posizione nei confronti del progetto della Carta dei Diritti Fondamentali dell’Unione Europea. Questo documento, che costituisce una raccolta dei fondamentali diritti dell’uomo, particolarmente nella parte riguardante i valori religioso-morali, sara’ firmato il 13 dicembre prossimo e dopo l’eventuale ratificazione nei paesi dell’Unione entrera’ in vigore nel 2009.
L’Episcopato Polacco valuta positivamente gli sforzi per garantire istituzionalmente il processo di unificazione dell’Europa, col creare leggi che si ispirano ai valori di origine cristiana e che costituiscono, come nel caso dei diritti dell’uomo, la parte piu’ preziosa della tradizione religiosa, morale, culturale e civile dell’Europa. Percio’ trattano con stima quei punti della Carta, che hanno stretto legame con i principi etico-sociali, come la inalienabile dignita’ dell’uomo, la solidarieta’, il principio di sussidiarieta’, il rispetto dell’identita’ nazionale ed altri. L’Episcopato Polacco accoglie con soddisfazione il fatto che nel Trattato sul suo funzionamento, l’Unione Europea accetta l’identita’ e lo status giuridico riconosciti alle Chiese, alle associazioni e alle comunita’ religiose negli stati membri, senza violarlo (vedi art. 15b).
Purtroppo nel Preambolo manca il richiamo a Dio. Destano obbiezione e addirittura protesta formulazioni incomplete e in certi casi inaccettabili, come la limitazione della proibizione riguardante la clonazione di vita umana solo alla clonazione per scopi riproduttivi.
Essenziale e’ anche la comprensione del matrimonio come legame duraturo fra uomo e donna fondato sul diritto naturale e avente la sua origine nell’azione creatrice di Dio. Questo porta con se’ le conseguenze a cui ha rivolto l’attenzione il Santo Padre Benedetto XVI: (...) con tutta sicurezza esiste una natura umana immutabile e duratura, fonte di diritti comuni a tutte le individualita’, anche a coloro che li negano. In questo contesto deve essere protetto il diritto all’obbiezione di coscienza, ogni qualvolta si arriva a violentare i diritti fondamentali dell’uomo”. (Benedetto XVI, discorso del 24 marzo 2007).
I vescovi sono convinti, che il richiamarsi nel preambolo all’eredita’ storica, spitituale-religiosa e morale dell’Europa permette di comprendere i valori, i diritti, le liberta’ e i principi contenuti nella Carta dei Diritti Fondamentali, nello spirito della plurisecolare tradizione cristiana, che costituisce uno degli elementi essenziali della civilta’ europea.
Accolgono con soddisfazione la notizia che i negoziati riguardanti il Trattato di Riforma stanno concludendosi e anche il fatto che tutti i governi dell’Unione Europea hanno accettato la posizione della Polonia (vedi Protocollo nr 7), che garantisce l’indipendenza della legislazione polacca nelle questioni morali. Esso e’ non solo espressione del rispetto dei piu’ autentici valori dell’Europa, ma anche della cultura e della legislazione nazionale.
2. Secondo quanto annunciato in precedenza si sono concluse le ricerche sui materiali d’archivio messi a disposizione dall’Istituto di Memoria Nazionale riguardanti i sacerdoti, che ora sono vescovi. Queste ricerche sono state condotte dalla Commissione Storica Ecclesiastica nominata dall’Episcopato il 19 ottobre 2006 e dal Gruppo per la Valutazione Etico-Legale nominato il 14 marzo 2007.
I vescovi hanno preso conoscenza dei risultati delle ricerche, che hanno riguardato materiali preparati dai servizi di sicurezza della Repubblica Popolare Polacca relativi ad alcuni vescovi polacchi tuttora in vita. Il Consiglio Permanente della CEP ha deciso di pubblicare i risultati essenziali di queste ricerche, per il loro grande significato storico e per un metodo di confrontarsi col passato, che puo’ essere di aiuto anche ad altri gruppi della societa’. La Chiesa, infatti, e’ finora l’unico ambiente che ha deciso di studiare in modo ordinato il valore storico dei materiali archiviati dall’Istituto di Memoria Nazionale, e la valutazione etico-legale della condotta delle persone, che i materiali riguardano. L’elborato conclusivo e la documentazione dei lavori di entrambi i gruppi verranno presentate alla Sede Apostolica, secondo il procedimento accettato precedentemente dalla Conferenza Episcopale Polacca.
Nella conclusione della relazione del Gruppo di Valutazione Etico-Legale leggiamo, che l’accusa diretta ai vescovi nominati negli atti dei Servizi di Sicurezza, di aver collaborato in modo consapevole e volontario con i Servizi stessi, e’ essenzialmente priva di fondamento, perche’ non confermata da prove. Percio’ il Gruppo riconosce come fondamentalmente ingiusto, lesivo della loro buona reputazione e quindi altamente offensivo, metter in giro voci di una presunta collaborazione di questi vescovi con i Servizi di Sicurezza. Il Gruppo e’ solidale con la voce dei vescovi, che reagiscono con dolore e indignazione a tali insinuazioni espresse nei loro confronti. Dopo aver studiato i materiali dal punto di vista dei criteri etici, legali e canonici il Gruppo fa rilevare che alcuni materiali messi a disposizione dall’Istituto di Memoria Nazionale ed anche alcune espressioni dei vescovi interessati sembrano testimoniare che alcuni loro contatti con i servizi della Repubblica Popolare Polacca possono esser considerati – nella prospettiva storica – imprudenti, ma che nella situazione socio-politica di allora erano spesso inevitabili e che l’autorita’ ecclesiastica ne era a conoscenza.
In relazione alla conclusione delle analisi, la Conferenza Episcopale Polacca ringrazia i membri della Commissione Storico Ecclesiastica e il Gruppo di Valutazione Etico-Legale per il lavoro fatto. Fa notare, inoltre, che l’Istituto di Memoria Nazionale ha aiutato a concludere i lavori nel tempo previsto. Dal momento che l’attivita’ della Commissione e del Gruppo si e’ conclusa, i vescovi, sulla base dei materiali oggi a disposizione, considerano chiuso cio’ che riguarda l’analisi del materiale e della Commissione di archivio degli organi di sicurezza della Repubblica Popolare Polacca a loro riferiti.
3. La Seduta plenaria ha accettato il testo della lettera per la Domenica della Sacra Famiglia. Allacciandosi al motto del nuovo anno pastorale “Che siamo discepoli di Cristo” i vescovi hanno indicato la famiglia come la migliore scuola, nella quale conosciamo Cristo e diventiamo Suoi discepoli. Per un continuo divenire discepoli di Cristo i vescovi benedicono da Jasna Góra tutti i Polacchi in Polonia e all’estero. Che Maria e S. Giovanni Battista, patroni della veglia d’Avvento, ci conducano tutti. Hanno firmato i Cardinali, gli Arcivescovi e i Vescovi riuniti nella 342ma Seduta Plenaria della Conferenza Episcopale Polacca. Jasna Góra, 22 novembre 2007