Nei giorni 24 e 25 giugno a Licheń e il 26 giugno 2011 a Włocławek si è tenuta la 355a Assemblea Plenaria della Conferenza Episcopale Polacca. Le riunioni sono state condotte dall’arcivescovo Józef Michalik, Presidente della Conferenza. All’assemblea ha partecipato il Nunzio Apostolico in Polonia, l’arcivescovo Celestino Migliore. Ad una parte della riunione hanno preso parte anche il card. Zenon Grocholewski, legato pontificio per le celebrazioni del 600° anniversario della consacrazione della cattedrale di Włocławek, e anche il vescovo Antoni Stankiewicz, decano del Tribunale della Rota Romana, e l’arcivescovo Jan Paweł Lenga, vescovo emerito della diocesi di Karaganda in Kazakistan. I vescovi hanno reso grazie a Dio per i 60 anni di sacerdozio del Santo Padre Benedetto XVI. Invitano i fedeli alla preghiera e all’adorazione del Santissimo Sacramento secondo le intenzioni del Pietro dei nostri tempi. Il giubileo della cattedrale di Włocławek è diventato anche un’ulteriore occasione di ringraziamento per la beatificazione di Giovanni Paolo II e di preghiera per l’elevazione agli altari del Servo di Dio, card. Stefan Wyszyński. Bisogna ricordare che il “Primate del Millennio”, morto 30 anni fa, fu un sacerdote della diocesi di Włocławek, ordinato nella cattedrale di cui viene celebrato il giubileo.
1. Il tema principale della riunione plenaria ha riguardato i problemi della catechesi in Polonia. I vescovi hanno sottolineato la complementarietà dei tre luoghi per la catechesi: famiglia, parrocchia e scuola. I genitori dovrebbero essere i primi catechisti dei propri figli. La catachesi in famiglia è insostituibile e richiede un impegno costante. La catechesi nella scuola ripristinata 20 anni fa, raggiunge bene il suo scopo e ha un impatto significativo sui catechizzati e il loro rapporto con Cristo e con la Chiesa. Insegna anche uno stile di vita cristiano nella società contemporanea. Questa catechesi con riferimento alla specificità della scuola, richiede un completamento sistematico attraverso la catechesi parrocchiale, che introduce nella vita della preghiera, della liturgia e della comunità della Chiesa. Pertanto, essa dovrebbe essere sviluppata in particolare nell’ambito della catechesi sacramentale in connessione con il battesimo, la prima comunione, la cresima e il matrimonio. Quest’attività dovrebbe essere realizzata in gruppi di animatori, movimenti cattolici e associazioni. I vescovi invitano ad un maggiore orientamento della catechesi nelle parrocchie e nelle scuole alle sfide della nuova evangelizzazione. Per l’impegno catechetico i presuli rendono grazie ai genitori, agli insegnanti ed educatori, ai catechisti e sacerdoti e agli animatori parrocchiali.
2. I vescovi hanno ribadito che il matrimonio è un’unione naturale dell’uomo e della donna derivante dal piano originario del Creatore. Solo il matrimonio è il fondamento della famiglia, che costituisce l’ambiente naturale di educazione. Per i cristiani, il matrimonio è allo stesso tempo un sacramento. I vescovi rivolgono un appello a tutti i responsabili al sostegno della famiglia, tra cui i politici che legiferano, di non cedere alle pressioni di alcuni ambienti, che cercano di equiparare il matrimonio tra uomo e donna, con le cosiddette unioni solidali e le relazioni tra persone dello stesso sesso. L’adozione di tali soluzioni giuridiche rappresenterebbe l’accettazione di un pericoloso indebolimento dell’istituzione del matrimonio. Allo stesso tempo la Conferenza Episcopale Polacca rivolge un appello ai politici, al governo e alle amministrazioni locali per l’introduzione di una politica a favore della famiglia equa, efficace e a lungo termine, che dal 1989 rimane nella sfera dei progetti. Che la politica familiare diventi uno dei principali argomenti di discussione durante la campagna elettorale e illumini la presidenza polacca dell’Unione europea come continuazione del tema affrontato dal governo ungherese! I vescovi si rivolgono anche alle famiglie stesse, affinché considerino come compito più importante la nascita dei figli e la loro educazione. Con la stessa attenzione devono aver cura della costruzione dei legami familiari e dell’approfondimento dell’unione sacramentale del matrimonio, proteggendo così la famiglia polacca dalla tragedia del divorzio. In questo contesto i vescovi invitano ad un’accurata preparazione del matrimonio nelle famiglie, nelle scuole e nelle parrocchie. L’obiettivo di questa preparazione non è soltanto l’acquisizione di conoscenze sul matrimonio e sulla famiglia, ma anche lo sviluppo di atteggiamenti come la volontà di dedicarsi agli altri, il sacrificio, la capacità di prendere decisioni per tutta la vita, la castità e la continenza. Tale preparazione è inestimabile. La convivenza intrapresa da molti giovani prima del matrimonio non serve alla stabilità del futuro matrimonio, come dimostra il crescente numero di divorzi. La Chiesa non può chiudere gli occhi davanti a questo fenomeno e rimanere in silenzio quando nei nostri tempi nasce una nuova abitudine, in contrasto con gli insegnamenti della Chiesa.
3. I vescovi sostengono e apprezzano l’iniziativa civica sulla tutela della vita umana nella sua interezza, supportata da quasi 600 mila firme di cittadini. Il diritto alla vita è il diritto più fondamentale, naturale e inalienabile di ogni essere umano e quindi la sua tutela è il dovere di ogni società, indipendentemente dal credo religioso. I vescovi invitano il parlamento polacco ad adottare leggi che proteggano ogni vita umana dal concepimento alla morte naturale. Rivolgono un appello a tutti i fedeli alla preghiera per questa grande questione.
4. Nel 2016 celebreremo il 1050o anniversario del Battesimo della Polonia. Questo è per tutti, e soprattutto per le generazioni che non ricordano le celebrazioni del millennio nel 1966, l’opportunità di tornare alle radici cristiane della nostra nazione e dello Stato. È allo stesso tempo un ritorno ai fondamenti dell’identità cristiana dell’Europa. I prossimi 5 anni saranno una grande occasione di evangelizzazione e di impegno pastorale per approfondire la comprensione del significato del battesimo e dei grandi compiti e obblighi che ne conseguono.
5. In relazione alla ricorrenza quest’anno del 70o anniversario del martirio di San Massimiliano Kolbe, patrono della cura per la sobrietà della nazione, e l’avvicinarsi del mese della sobrietà – agosto, i vescovi si rivolgono ai rappresentanti del governo, al parlamento e alle autorità locali, con la richiesta di tutelare la sobrietà della nazione e, quindi, di prendere cura della salute e della vita umana. Esprimono preoccupazione sulla proposta di vendita di birra negli stadi di calcio.
6. I vescovi hanno espresso il loro dolore per gli insulti arrecati alla memoria dell’arcivescovo Józef Życiński recentemente scomparso. Condividono il parere della Presidenza dell’Episcopato, che ha criticato questo attacco senza precedenti.
All’inizio delle vacanze i vescovi affidano tutti alla Madonna di Licheń, impartendo la benedizione Divina,
Firmato da: I Pastori della Chiesa cattolica in Polonia Licheń – Włocławek, 26 giugno 2011