In contemporanea con i preparativi all'attentato terrorista a Damasco, con una visita nella città è stato monsignor Stanisław Gądecki. Il Presidente della Conferenza episcopale polacca ha fatto in tempo a lasciare la capitale siriana prima dell'attentato nel quale hanno perso la vita 80 persone e numerose altre hanno riportato delle ferite. Questo è stato uno dei più pericolosi ma anche i più importanti viaggi del Presidente dei vescovi polacchi.
Al termine della visita in Medio Oriente che ha avuto luogo dal 17 al 22 di febbraio scorso, monsignor Stanisław Gądecki ha affermato: "Lo scopo della nostra visita era di carattere ecclesiale. Non vogliamo legare quella visita alla politica e nemmeno a soli aiuti umanitari. Il nostro intendimento, secondo le parole di San Paolo: "Quindi se un membro soffre, tutte le membra soffrono insieme" (1Cor 12, 26)" è stato quello di affidare a Dio i nostri fratelli cristiani e rinforzare in loro la speranza. Abbiamo visto delle immagini di guerra molto tristi. Ma nonostante la tragedia abbiamo visto anche il grande entusiasmo della fede. Abbiamo pregato per coloro che hanno perso la vita e per quelli che soffrono".
Il Presidente dei vescovi polacchi ha visitato la Siria e il Libano insieme a don Waldemar Cisło, direttore della sezione polacca della Fondazione di diritto pontificio Kirche im Not (Aiuto alla Chiesa che Soffre). Dal 2009 insieme alla Fondazione i vescovi polacchi promuovono nelle proprie diocesi delle raccolte di fondi per aiutare i bisognosi fra gli altri in India, Sudan, Nigeria, Egitto Libano e Siria. Negli ultimi due anni i fondi raccolti nelle parrocchie sono stati destinati ai siriani. La generosità dei cattolici polacchi ha permesso di destinare a questo scopo quasi 10mln di zloty. Di questi aiuti usufruiscono centinaia di migliaia di persone, non solo dei cristiani.
Don Paweł Rytel-Andrianik Portavoce della Conferenza Episcopale Polacca