L’incontro annuale del CCEE, che quest’anno compie quarantacinque anni, si è svolto nel Principato di Monaco su invito dell’Arcivescovo locale, Mons. Bernard Barsi.
L’assise di Monaco è stata arricchita dall’incontro con il Principe Alberto II, che ha accolto e ricevuto in udienza nel Palazzo Principesco i rappresentanti dell’episcopato europeo.
A Monaco, i Presidenti delle Conferenze episcopali hanno eletto la nuova Presidenza del CCEE per il quinquennio 2016-2021. Alla carica di Presidente, è stato eletto il Cardinale Angelo Bagnasco, Arcivescovo di Genova e Presidente della Conferenza episcopale italiana. Alla carica di Vice-Presidenti, il Cardinale Vincent Nichols, Arcivescovo di Westminster e Presidente della Conferenza episcopale d’Inghilterra e Galles, e l’arcivescovo di Poznań, Mons. Stanisław Gądecki, Presidente della Conferenza episcopale polacca.
L’assemblea plenaria ha ringraziato i membri della Presidenza uscente, il Cardinale Péter Erdő, Arcivescovo di Esztergom-Budapest (Presidente dal 2006 al 2016) e l’Arcivescovo di Scutari-Pült, Mons. Angelo Massafra, per il lavoro svolto per il bene della Chiesa e per la dedizione nel promuovere la comunione fraterna tra gli episcopati europei.
Tra i temi affrontati quest’anno: la missione del CCEE nella Chiesa in Europa; la situazione dei cristiani nel mondo, e in particolare in Terra Santa; i rapporti con le chiese ortodosse alla luce del recente incontro di Cuba e della dichiarazione comune di Papa Francesco e del Patriarca Kirill. A questo scambio hanno partecipato anche i rappresentati ospiti degli organismi ecclesiali continentali per l’Africa (Secam), l’America Latina (Celam), l’Asia (FABC) e l’Oceania (FBCO) informando tra l’altro i partecipanti delle sfide della Chiesa nei loro rispettivi continenti.
A Nizza, i vescovi si sono recati presso il memoriale per le vittime dell’attentato del 14 luglio 2016 sulla “Promenade des anglais” per un breve momento di preghiera e di raccoglimento.
Nel corso dell’incontro sono stati ascoltati i rapporti delle commissioni del CCEE. L’Assemblea ha apprezzato l’impegno e i progetti confermando la propria gratitudine e stima per il lavoro svolto. I vescovi hanno poi ascoltato i rapporti dei rappresentanti ecclesiali che seguono l’attività delle Istituzioni europee, mostrando il loro apprezzamento per il servizio svolto dalla Nunziatura Apostolica a Bruxelles, dalla COMECE e dalla Missione permanente della Santa Sede presso il Consiglio d’Europa.
I lavori si sono conclusi con l’adozione di un chiaro e forte messaggio di condanna delle persecuzioni contro i cristiani nel mondo e delle varie forme d’intolleranza o di discriminazione subite dai cristiani in Europa. (Il messaggio è presente alla fine del comunicato)
La prossima Assemblea plenaria si svolgerà dal 28 settembre al 1 ottobre 2017 a Mińsk (Bielorussia) su invito dell’Arcivescovo locale, Mons. Tadeusz Kondrusiewicz, Presidente della Conferenza episcopale bielorussa.
********** Messaggio adottato dall’Assemblea Plenaria CCEE Principato di Monaco, 9 ottobre 2016
Come Vescovi Presidenti delle conferenze episcopali d’Europa, riuniti nel Principato di Monaco per la nostra annuale assemblea, abbiamo affrontato la drammatica urgenza dei fenomeni di persecuzione di molti cristiani in crescita in varie parti del mondo. Esprimiamo con forza la nostra ferma condanna per questi eventi che ledono i diritti dell’uomo e in particolare la libertà religiosa. Sono manifestazioni di una violenza irrazionale alimentata, troppo spesso, da un richiamo a motivazioni religiose che costituiscono un abuso ed un affronto al Nome stesso di Dio. Facciamo tesoro dell’illuminato magistero di Papa Francesco che, in molteplici occasioni, ha denunciato l’ingiusto riferimento a Dio nella pratica della violenza, sottolineata anche dalla dichiarazione congiunta tra Papa Francesco e il Patriarca Kirill (12 febbraio 2016) e che abbiamo preso in esame nei nostri lavori. Noi Vescovi, riuniti a Monaco mossi da una preoccupazione pastorale, chiediamo a quanti sono preposti al governo dei popoli e delle nazioni, sul piano nazionale e su quello internazionale, di operare per garantire la dignità ed integrità delle persone e delle comunità, specialmente le più vulnerabili. Le religioni, quando sono autentiche, cercano di essere sempre fattore di crescita umana e di sviluppo integrale. In questa prospettiva, auspichiamo che anche in Europa, dove molteplici segni socio-culturali vanno nella direzione di assegnare al cristianesimo un ruolo marginale attraverso pratiche discriminatorie, di considerare attentamente che una sana laicità implica il riconoscimento del giusto valore della religione nella società e nella vita dei popoli. Il togliere o il negare cittadinanza al Dio di Gesù Cristo non è garanzia di sviluppo, ma è all’origine di quell’impoverimento spirituale e morale che caratterizza i nostri tempi e che, alla lunga, genera anche impoverimento sociale, economico e culturale. Alle sorelle e ai fratelli cristiani che patiscono emarginazione e discriminazione, e specialmente a coloro che sono perseguitati, vogliamo dire la nostra prossimità. Non taceremo e soprattutto non vi abbandoneremo. Con il pensiero rivolto a quanti sono morti confessando la loro fede in Cristo, ricordiamo il valore luminoso della loro testimonianza e l’impegno della nostra. Nell’Anno della Misericordia, sappiamo che nostra speranza è radicata nella persona di Gesù Cristo, Vangelo di perdono e pace per tutti che annunciamo con gioia ai popoli del continente.
Il comunicato stampa è anche disponibile in English, Deutsch, Français e Italiano.