Papa Francesco auspica che le celebrazioni legate al 600° anniversario dell’ufficio del primate di Polonia siano “un’occasione per discernere nuove sfide e cercare dei modi nuovi di giungere con il messaggio del Vangelo al mondo moderno”.
La lettera del Pontefice pubblicata in Polonia sottolinea l’importanza dell’“unità spirituale” dell’Europa cristiana rilevata più volte con forza da Giovanni Paolo II. Le cerimonie che iniziano oggi con i solenni vespri in onore di sant’Adalberto, patrono della Polonia, vedranno la partecipazione del nunzio apostolico mons. Salvatore Pennacchio nonché dei rappresentanti di numerosi episcopati europei.
Il titolo del primate di Polonia è stato conferito durante il Concilio di Costanza (1412-1418) all’allora arcivescovo di Gniezno Niccolò Traba.
I vari ecclesiastici, succedutisi per secoli come primati a capo dell’episcopato, svolsero un importante ruolo di riferimento per i cattolici polacchi, specialmente nel periodo delle spartizioni del Paese (1772-1918), durante la seconda guerra mondiale, e sotto il regime comunista.
Nel 1994 con la riforma dell’amministrazione ecclesiastica Giovanni Paolo II scisse la carica del presidente dei vescovi (eletto per un quinquennio) da quella del primate, a carattere puramente onorifico. L’ultimo a svolgere entrambe le funzioni negli anni 1981-2004 fu il card. Jozef Glemp (1929-2013), rimasto primate di Polonia, per volere di Benedetto XVI, fino al compimento degli 80 anni.
SIRPapa Francesco auspica che le celebrazioni legate al 600° anniversario dell’ufficio del primate di Polonia siano “un’occasione per discernere nuove sfide e cercare dei modi nuovi di giungere con il messaggio del Vangelo al mondo moderno”. La lettera del Pontefice pubblicata in Polonia sottolinea l’importanza dell’“unità spirituale” dell’Europa cristiana rilevata più volte con forza da Giovanni Paolo II. Le cerimonie che iniziano oggi con i solenni vespri in onore di sant’Adalberto, patrono della Polonia, vedranno la partecipazione del nunzio apostolico mons. Salvatore Pennacchio nonché dei rappresentanti di numerosi episcopati europei. Il titolo del primate di Polonia è stato conferito durante il Concilio di Costanza (1412-1418) all’allora arcivescovo di Gniezno Niccolò Traba. I vari ecclesiastici, succedutisi per secoli come primati a capo dell’episcopato, svolsero un importante ruolo di riferimento per i cattolici polacchi, specialmente nel periodo delle spartizioni del Paese (1772-1918), durante la seconda guerra mondiale, e sotto il regime comunista. Nel 1994 con la riforma dell’amministrazione ecclesiastica Giovanni Paolo II scisse la carica del presidente dei vescovi (eletto per un quinquennio) da quella del primate, a carattere puramente onorifico. L’ultimo a svolgere entrambe le funzioni negli anni 1981-2004 fu il card. Jozef Glemp (1929-2013), rimasto primate di Polonia, per volere di Benedetto XVI, fino al compimento degli 80 anni.