Arcidiocesi di Poznan Plenaria CCEE, 13.9.2018 Santa Messa
OMELIA “Conoscenza, gratuità, giudizio”
Cari Confratelli nell’Episcopato, nel Sacerdozio e nel Diaconato
Cari Fratelli e Sorelle nel Signore
La Santa Eucaristia è il culmine e la fonte della Chiesa: il suo mistero nasce dalla nuova Alleanza sigillata dalla croce di salvezza, di cui la Messa è il perpetuo memoriale. Da quel momento, sul volto del Popolo di Dio risplende il volto di Cristo, speranza del mondo, centro del cosmo e della storia, luce delle genti. Come per il “misterium lunae” di cui parla Sant’Ambrogio, il Figlio di Dio ha voluto riflettere la sua luce sul terreno della nostra umanità, consegnando alla sua Chiesa la santità dei sacramenti, la luce della sua Parola, il segno di una comunità d’amore e di servizio. Quella nativa bellezza non potrà mai scomparire nonostante le ombre umane.
Tutto della Chiesa e quindi di noi Pastori, della comunità cristiana, di ogni battezzato, o è vissuto in chiave eucaristica, oppure è infecondo anche se registra consenso e successo. Infatti, ogni lavoro apostolico – compreso il nostro incontrarci – non basta che sia fatto “per” il Signore, deve anche essere fatto “con” il Signore: solo allora è fecondo anche quando non vediamo i frutti. Non è sufficiente lavorare molto, è necessario lavorare bene, e questo significa in primo luogo lavorare con Dio, uniti intimamente a Lui, che vuole operare con noi alla sua opera di salvezza. Attorno all’altare, ci stringiamo a Cristo nostra speranza e nostra vita, perché tutto ciò che diciamo in questa Plenaria sia detto per Lui e con Lui.
Che cosa ci indica oggi la sua Parola? Dal suo tesoro sconfinato, indico tre cose.
Cari Amici, il messaggio è grande e serio, per questo è bello: è impegnativo e interpella la nostra fede nella grazia di Dio, nella forza dei sacramenti, nel carattere performativo della Parola del Signore. Non siamo soli! Celebrando l’Eucaristia ci avviciniamo alla sorgente della grazia e, come la Samaritana al pozzo di Giacobbe, chiediamo al Signore – assetato della nostra sete – che ci dia sempre l’acqua che sazia e alimenta il desiderio di Lui. Noi crediamo che il mondo intero ha questa sete profonda: chiediamo che la senta, e che tutti noi possiamo essere degli umili portatori d’acqua.
Angelo Card. Bagnasco Arcivescovo Metropolita di Genova Presidente del CCEE