Dichiarazione
In riferimento agli eventi che si sono verificati l’8 giugno a Varsavia, va sottolineato che con molta preoccupazione veniamo a sapere di ulteriori fatti e luoghi in cui Dio e i credenti vengono offesi.
Questi eventi hanno segni di bestemmia. Il Catechismo della Chiesa cattolica dice: “La bestemmia si oppone direttamente al secondo comandamento. Consiste nel proferire contro Dio (...) parole di odio, di rimprovero, di sfida, nel parlare male di Dio, nel mancare di rispetto verso di lui nei propositi, nell’abusare del nome di Dio” (2148).
Quindi l’essenza del peccato di bestemmia è l’odio diretto contro Dio e ciò che è santo. Lo strumento di questa lotta con Dio è la derisione delle verità della fede e dei simboli e delle pratiche religiose nonché l’uso di esse per la provocazione.
In una società in cui c’è rispetto per tutti, non può esserci consenso per insultare Dio e i credenti.
Se la tolleranza dovrebbe essere così, i discorsi di tolleranza in questo contesto non valgono nulla.
Don dott. Paweł Rytel-Andrianik
Portavoce della Conferenza Episcopale Polacca