Mons. Ryś: La Giornata dell'Ebraismo è espressione della sollecitudine per il bene della Chiesa

La Giornata dell'Ebraismo è espressione della sollecitudine per il bene della Chiesa, per la sua vitalità, per la fede dei suoi membri, ma anche per l’esperienza che abbiamo in comune con gli ebrei che Dio è uno, è vicino e buono verso l'uomo e che il Popolo di Israele non è mai stato respinto da Lui – ha scritto in un Messaggio l'Arcivescovo Grzegorz Ryś, Presidente del Comitato per il Dialogo con l'Ebraismo della Conferenza Episcopale Polacca, in occasione della XXVI Giornata dell'Ebraismo nella Chiesa cattolica in Polonia, che si celebrerà il 17 gennaio 2023.

L'Arcivescovo Ryś ha sottolineato che la necessità della Giornata dell'Ebraismo nasce dalla crescente convinzione che "senza la consapevolezza sempre più approfondita delle radici ebraiche e della sempre attuale dimensione ebraica della fede cristiana, si perde l'identità stessa del cristianesimo e della Chiesa". "Di conseguenza, la presenza dei cristiani nel mondo scompare e la loro religiosità si rivela spesso suscettibile a varie forme di idolatria, eresie e altre idee umane. Il messaggio cristiano allora diventa incomprensibile" – ha osservato.

Il Presidente del Comitato per il Dialogo con l'Ebraismo della KEP ha osservato che "la rivelazione inscritta nelle parole e nelle azioni del Figlio di Dio incarnato in un ebreo – Gesù di Nazaret – con l'esperienza ebraica di Dio e dell'uomo, non è stata un evento unico e poco significativo". Ha aggiunto che "accogliere la sua presenza nella nostra vita personale e comunitaria, per annunciare la Buona Novella a ogni essere umano è una sfida costantemente forte per ogni generazione di cristiani".

Ufficio Stampa della Conferenza Episcopale Polacca

Pubblichiamo il testo integrale del Messaggio:

 

MESSAGGIO
DEL PRESIDENTE DEL COMITATO DELLA CONFERENZA EPISCOPALE POLACCA
PER IL DIALOGO CON L'EBRAISMO

 

Celebriamo già la XXVI.ma Giornata del Giudaismo nella Chiesa in Polonia. La sua esigenza deriva dalla crescente – ci auguriamo – convinzione che senza la sempre maggiore consapevolezza delle radici ebraiche e della sempre attuale dimensione ebraica della fede cristiana, si perde l'identità stessa del cristianesimo e della Chiesa. Di conseguenza, la presenza dei cristiani nel mondo scompare e la loro religiosità si rivela spesso suscettibile a varie forme di idolatria, eresie e altre idee umane. Il messaggio cristiano allora diventa incomprensibile.

La rivelazione inscritta nelle parole e nelle azioni del Figlio di Dio incarnato in un ebreo – Gesù di Nazaret – con l'esperienza ebraica di Dio e dell'uomo, non è stata un evento unico e poco significativo. Accogliere la sua presenza nella nostra vita personale e comunitaria, per annunciare la Buona Novella a ogni essere umano è una sfida costantemente forte per ogni generazione di cristiani.

La Giornata dell'ebraismo è espressione della sollecitudine per il bene della Chiesa, per la sua vitalità, per la fede dei suoi membri, ma anche per l'esperienza che abbiamo in comune con gli ebrei che Dio è uno, è vicino e buono verso l'uomo e che il Popolo di Israele non è mai stato respinto da Lui. "I doni e la chiamata di Dio sono irrevocabili!" (Rm 11,29). In questo giorno ricordiamo anche l'Olocausto, che fu un tentativo di annientare il Popolo Eletto.

La Giornata dell'Ebraismo nella Chiesa non è dunque un evento da celebrare in un luogo a questo scopo designato, né solo in questo unico giorno, ma un segno necessario per tutta la Chiesa in ogni luogo e tempo.

(Tradotto dal polacco da M. Olmo / Ufficio per le Comunicazioni Estere della Conferenza Episcopale Polacca)

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