In questa iniziativa, i bambini diventano missionari della Buona Novella, di cui il mondo moderno ha più che mai bisogno – ha affermato mons. Artur G. Miziński, Segretario Generale della Conferenza Episcopale Polacca, durante la conferenza stampa di presentazione dell'iniziativa Cantori Missionari 2022/2023: "Cantori missionari per i bambini della Papua-Nuova Guinea".
Mons. Miziński ha ricordato che i Cantori Missionari operano in tutta la Polonia dal 1993. "'Missionario' è un aggettivo importante, perché non si tratta del canto natalizio in sé, ma della dimensione missionaria del canto natalizio. I bambini che vanno di casa in casa a predicare la Buona Novella cantando, hanno carattere missionario, cioè si coinvolgono nell'opera missionaria e rendono più vicina l'opera missionaria della Chiesa raccogliendo le offerte affinché i loro coetanei, che vivono in condizioni molto più difficili, possano rallegrarsi per il mistero di Dio che nasce come un piccolo Bambino" – ha spiegato Mons. Miziński.
Il Segretario Generale della Conferenza Episcopale Polacca (KEP), ha anche evidenziato la dimensione evangelizzatrice dell'iniziativa, perché "i bambini diventano missionari della Buona Novella, di cui il mondo moderno ha più che mai bisogno in un tempo di conflitti e guerre". "È evangelizzazione dal basso, sinodale, quando i bambini vanno a predicare la Buona Novella ai sacerdoti in canonica, ai vescovi nelle loro case, agli ex alunni nei seminari. Inoltre avvicinano le condizioni di vita nelle Chiese locali a tutto il mondo, quindi per noi è un arricchimento " – ha sottolineato Mons. Miziński.Ha aggiunto che l'opera dei Cantori Missionari suscita sensibilità nel cuore delle persone e forma atteggiamenti di amore verso il prossimo. "E' una grande iniziativa che, grazie al coinvolgimento di genitori, catechisti e suore, diventa un'opera di evangelizzazione" – ha affermato Mons. Miziński. "I bambini si uniscono alla grande opera missionaria della Chiesa, perché la Chiesa o è missionaria o non esiste affatto. Ecco perché essere coinvolti in questa opera è così importante" – ha sottolineato.
Don Maciej Będziński, Direttore Nazionale delle Pontificie Opere Missionarie, ha sottolineato che la preparazione dei temi per l'iniziativa dei Cantori Missionari dura diversi mesi. "Ci muoviamo con la benedizione di Dio, quindi i cantori saranno inviati nelle parrocchie il 26 dicembre" – ha sottolineato. "Questa è una testimonianza – che i nostri fedeli comprendono – di cosa siano i canti di natale, che si tratta di predicazione. I cantori predicano la Parola di Dio, lasciano un ricordo e chiedono un sostegno materiale" – ha chiarito don Bedzinski.Il Direttore Nazionale delle Pontificie Opere Missionarie ha sottolineato la dimensione educativa e familiare dell'iniziativa. "Facciamo attenzione affinchè il cantare i canti natalizi abbia una dimensione familiare. Questi canti missionari diventano l'evangelizzazione del bambino, della famiglia e dell'intera comunità" - ha affermato.Suor Monika Juszka RMI, Segretaria Nazionale delle Pontificie Opere Missionarie dell'Infanzia, ha riassunto l'iniziativa 2021/2022 dei Cantori Missionari per i Bambini dell'Asia Centrale. "Il frutto di questa dimensione evangelizzatrice sono anche le offerte materiali che i bambini raccolgono. I bambini ci ricordano che la Chiesa non finisce con la nostra parrocchia" - ha aggiunto.
Suor Juszka ha sottolineato che i Cantori Missionari dell'anno scorso insieme ad altre offerte dei bambini sono riusciti a raccogliere oltre 1,6 milioni di Złoty. Grazie a questi fondi, in Kazakistan è stato possibile aiutare un orfanotrofio parrocchiale nella diocesi di Almaty; un centro di riabilitazione e ricreazione per bambini sul lago Issyk-kul in Kirghizistan; la parrocchia del Sacro Cuore di Gesù a Tashkent in Uzbekistan.
Suor Dominika Haiter SSpS, missionaria che lavora da 35 anni in Papua Nuova Guinea, che catechizzava e ha insegnato a cucire a mano nei villaggi, e dopo aver studiato infermieristica, ha lavorato in ospedali e centri sanitari, ha raccontato la situazione dei bambini in Papua Nuova Guinea. "In Papua Nuova Guinea, i bambini non sono obbligati ad andare a scuola perché non ci sono abbastanza scuole nè insegnanti" – ha osservato. Ha aggiunto che la situazione è migliore nelle scuole cattoliche.
In un videomessaggio "dal mondo", Mons. Walenty Gryk SVD, che opera in Papua Nuova Guinea da 37 anni, ha ringraziato tutti per il sostegno che arriva dalla Polonia.Al termine della conferenza stampa, è stata presentata una recita dal titolo "Con un canto natalizio a casa" dai bambini della Scuola Primaria n. 1. Józef Piłsudski e della Parrocchia della Beata Vergine Maria Madre della Chiesa di Sulejówek guidati da Sr. Maria Treffoń SSpS.
Ufficio Stampa della Conferenza Episcopale Polacca
(Tradotto dal polacco da M. Olmo / Ufficio per le Comunicazioni Estere della Conferenza Episcopale Polacca)