Il programma pastorale per il 2023/2024 affronterà il tema della sinodalità, di come rendere la nostra Chiesa più comunitaria – ha affermato mons. Andrzej Czaja, Presidente della Commissione Pastorale della Conferenza Episcopale Polacca, che si è riunita a Varsavia nei giorni 10-11 gennaio.
Mons. Czaja ha spiegato che la Commissione non ha ancora sviluppato un motto definitivo, ma le proposte sono state vagliate in precedenza con i direttori delle sezioni pastorali nelle diocesi. "Il programma pastorale per il 2023/2024 affronterà il tema della sinodalità, di come rendere più comunitaria la nostra Chiesa. Tratterà diversi argomenti importanti, tra cui: promuovere la spiritualità di comunione, la sensibilizzazione rispetto al fatto che tutti i battezzati sono la Chiesa e allo stesso tempo stabilire l'importante status che siamo uguali, sebbene con doni diversi nella Chiesa" – ha chiarito Mons. Czaja.
Tra i temi più importanti del Programma Pastorale 2023/2024, saranno cruciali quello dello sviluppo del senso di corresponsabilità per la Chiesa e del coinvolgimento dei fedeli. "È necessario per noi, come pastori, cambiare atteggiamento e offrire più volentieri ai nostri fedeli laici forme concrete di partecipazione alla comunità della Chiesa, e d'altra parte è molto importante che i fedeli vogliano prendervi parte. Allo stesso tempo, è importante la pratica dell'incontro, dell'ascolto, dello scambio di pensieri, dell'edificazione di relazioni, cioè il fondamento nella costruzione di una Chiesa più sinodale e comunitaria" – ha affermato il Presidente della Commissione Pastorale.
Mons. Czaja ha anche sottolineato che la questione della costruzione di una Chiesa comunitaria è un argomento molto ampio, che non può essere esaurito in un programma pastorale, motivo per cui servirà da ispirazione per i prossimi anni. Il Presidente della Commissione Pastorale ha posto l'accento al valore del discernimento comune, che si fonda sull'ascolto della Parola di Dio, sulla condivisione di questa Parola e della propria esperienza di Chiesa. "La persona ricava davvero la gioia di essere nella Chiesa e si sente responsabile della Chiesa quando ha assaporato, sperimentato la comunità e quando le permettiamo di coinvolgersi, di prendere parte agli eventi che accadono nella Chiesa. Finché non lo sperimenterà, al massimo sarà sempre un membro della Chiesa, ma non colui che partecipa e vive di questa Chiesa" – ha aggiunto Mons. Czaja.
Ufficio Stampa della Conferenza Episcopale Polacca
(Tradotto dal polacco da M. Olmo / Ufficio per le Comunicazioni Estere della Conferenza Episcopale Polacca)