Vademecum per le elezioni cattoliche – un documento del Consiglio per gli Affari Sociali della Conferenza Episcopale Polacca

VADEMECUM ELETTORALE CATTOLICO

Difendere la vita, lottare per i diritti della famiglia e l'impegno per la pace sono alcuni dei principi inclusi nel "Vademecum dell'elettore cattolico". Il Documento del Consiglio per gli Affari Sociali della Conferenza Episcopale polacca (KEP) è stato pubblicato il 21 settembre, nel contesto delle prossime elezioni parlamentari.

Il Consiglio per gli Affari Sociali della KEP, riferendosi alla dottrina sociale della Chiesa, in uno speciale vademecum richiama i principi fondamentali che dovrebbero indirizzare il cattolico. "Con questo documento vogliamo aiutare ad affrontare le elezioni che si svolgeranno nei prossimi mesi a vari livelli (locale, nazionale, europeo) " – si legge nel vademecum.

I Membri del Consiglio sottolineano che "la partecipazione alle elezioni è un dovere di coscienza del cattolico. È infatti una prova dell'impegno fondamentale 'per il bene comune, cioè il bene di tutti e di ciascuno'".

Ricordano anche che in materia di valori non negoziabili che riguardano l'ordine morale, il cattolico non può scendere a compromessi. Tra le questioni che dovrebbero essere prese in considerazione quando si prendono decisioni elencano: il diritto alla vita dal concepimento alla morte naturale; i diritti della famiglia basati sul matrimonio monogamo con persone del sesso opposto; il primato dei genitori nell'educazione dei figli; la libertà di coscienza e la libertà religiosa; l'opposizione alla costruzione del mondo "come se Dio non esistesse"; la pace interiore ed esteriore e la "forma etica dei processi economici".

Il Vademecum sottolinea inoltre che "nella situazione in cui la società abbia già fatto una scelta democratica – anche se contraria alle preferenze dell'elettore – il suo risultato va rispettato". Tuttavia, in una situazione in cui coloro che sono al potere stabiliscono leggi ingiuste o intraprendono azioni contrarie all'ordine morale, questi regolamenti non si impongono alla coscienza. "L'obiezione del cattolico a tale legge deriva solo dall'obbedienza a Dio, e non da ragioni politiche" – ha sottolineato il Consiglio per gli Affari Sociali della Conferenza Episcopale Polacca.

Alla fine del documento, i membri del Consiglio chiedono a tutti di pregare per la Patria.

Ufficio Stampa della Conferenza Episcopale Polacca

Pubblichiamo il testo integrale del documento:

Le libere elezioni sono un'istituzione democratica fondamentale, che consente ai cittadini di decidere la direzione dello sviluppo della comunità politica. Questo importante atto, come tutte le altre attività dei cattolici, dovrebbe essere ispirato dalla fede. Con questo documento vogliamo aiutare ad affrontare le elezioni che si svolgeranno nei prossimi mesi a vari livelli (locale, nazionale, europeo).

A questo proposito, ricordiamo i principi fondamentali che dovrebbero indirizzare il cattolico.

  1. Partecipazione alle elezioni
L'impegno e la partecipazione alle elezioni sono il modo di esercitare il "diritto-dovere" di partecipazione alla vita socio-politica a disposizione di ogni cittadino. La partecipazione alle elezioni è un dovere di coscienza del cattolico. È una prova dell'impegno fondamentale per il "perseguimento del bene comune, come bene di tutti gli uomini e di tutto l'uomo"[1].
  1. L'importanza del bene comune
Il bene comune è la somma dei valori grazie ai quali una persona, una famiglia e una comunità possono raggiungere più pienamente e più facilmente la propria perfezione[2]. L'attuazione del bene comune così inteso può essere assicurata solo se la politica si fonda sulla "retta concezione della persona umana"[3]. Il dovere elettorale richiede quindi decisioni responsabili basate sui principi dell'ordine morale.
  1. Valori non negoziabili
Nelle questioni che riguardano l'essenza dell'ordine morale, la retta ragione non ammette compromessi[4]. Di conseguenza, i cattolici:
  1. a) sostengono incondizionatamente il diritto alla vita dal concepimento alla fine naturale, su cui "si fonda l'umana convivenza e la stessa comunità politica"[5];
  2. b) si adoperano con uguale determinazione per tutelare i diritti della famiglia, fondati sul matrimonio monogamo con persone del sesso opposto. Pertanto, ritengono inaccettabile equiparare alla famiglia altre forme di convivenza [6];
  3. c) custodiscono il primato dei genitori nell'educazione dei figli[7];
  4. d) difendono la libertà di coscienza e la libertà religiosa, che sono il "il cuore stesso dei diritti umani"[8];
  5. e) si oppongono alla costruzione del mondo "come se Dio non esistesse"[9];
  6. f) si impegnano per la pace interiore ed esteriore, condizione fondamentale per la realizzazione del bene comune;
  7. g) curano la forma etica dei processi economici, opponendosi all '"economia che uccide"[10].
Queste questioni costituiscono un insieme di principi che dovrebbero essere presi in considerazione quando si prendono decisioni elettorali. "La coscienza cristiana ben formata non permette a nessuno di favorire con il proprio voto l'attuazione di un programma politico o di una singola legge in cui i contenuti fondamentali della fede e della morale siano sovvertiti"[11].
  1. Riconoscimento delle elezioni democratiche
Mentre è dovere di un cattolico partecipare al voto e votare secondo la propria coscienza, in una situazione in cui la società ha già fatto una scelta democratica – anche se contraria alle preferenze dell'elettore – il suo risultato va rispettato. Nella situazione in cui "i governanti emanino leggi ingiuste o prendano misure contrarie all'ordine morale, tali disposizioni non sono obbliganti per le coscienze"[12]. L'obiezione del cattolico a tale legge deriva solo dall'obbedienza a Dio, e non da ragioni politiche.
  1. Preghiera per la Patria
Tenendo presente l'importanza delle elezioni democratiche nella costruzione del bene comune sulla base dei principi richiamati, chiediamo a tutti di pregare per la nostra Patria.

Il Consiglio per gli Affari Sociali della Conferenza Episcopale Polacca

Varsavia, 21.09.2023

________________________

[1] Giovanni Paolo II, Esortazione Christifideles laici, n. 42; Giovanni Paolo II, Enciclica Sollicitudo rei socialis, n. 38.

[2] Cfr. Concilio Vaticano II, Costituzione pastorale Gaudium et spes, n. 75.

[3] Giovanni Paolo II, Enciclica Centesimus annus, n. 46.

[4] Cfr. Congregazione per la Dottrina della Fede, Nota Dottrinale circa alcune questioni riguardanti l'impegno e il comportamento dei cattolici nella vita politica, n. 4.

[5] Giovanni Paolo II, Enciclica Evangelium vitae, nn. 2,28.

[6] Cfr. Congregazione per la Dottrina della Fede, Nota Dottrinale circa alcune questioni riguardanti l'impegno e il comportamento dei cattolici nella vita politica, n. 4.

[7]Congregazione per la Dottrina della Fede, Nota Dottrinale circa alcune questioni riguardanti l'impegno e il comportamento dei cattolici nella vita politica, n. 4.

[8] Giovanni Paolo II, Messaggio per la XXXII Giornata Mondiale della Pace, 1999, n. 5.

[9] Giovanni Paolo II, Esortazione apostolica Ecclesia in Europa, n. 9.

[10] Francesco, Esortazione Evangelii gaudium, n. 58.

[11] Cfr. Congregazione per la Dottrina della Fede, Nota Dottrinale circa alcune questioni riguardanti l'impegno e il comportamento dei cattolici nella vita politica, n. 4.

[12] Catechismo della Chiesa Cattolica, n. 1903.

 

(Tradotto dal polacco da M. Olmo / Ufficio per le Comunicazioni Estere della Conferenza Episcopale Polacca)

 

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