Pace e concordia sono appunto i beni che all’inizio del nuovo anno noi Ambasciatori auspichiamo per la Polonia e per tutti i Paesi della terra - ha dichiarato il Nunzio Apostolico in Polonia, l’arcivescovo Antonio Guido Filipazzi, porgendo gli auguri al Presidente della Repubblica di Polonia Andrzej Duda da parte di tutto il Corpo Diplomatico durante l’incontro di Capodanno.
“Confidiamo che il nostro quotidiano lavoro, che ci fa seguire con attenzione e rispetto le vicende della società polacca, contribuisca anch’esso a creare in Polonia e fra la Polonia e gli altri membri della famiglia dei popoli un'atmosfera di pace e concordia” – ha setto Mons. Filipazzi.
Il Nunzio Apostolico in Polonia ha riconosciuto che la pace e l’armonia sono “i beni necessari e che devono esistere a tutti i livelli, da quello delle coscienze personali a quello mondiale, passando per le famiglie, i gruppi sociali e lo Stato nelle sue articolazioni”. “Pace e concordia sono appunto i beni che all’inizio del nuovo anno noi Ambasciatori auspichiamo per la Polonia e per tutti i Paesi della terra” – ha aggiunto. Ha ricordato anche le parole dello storico romano Sallustio: “Concordia parvae res crescunt, discordia maximae dilabuntur” (“Nella concordia le piccole cose crescono, nella discordia le più grandi vanno in rovina” - Bellum Iugurthinum, 10, 6).
L’arcivescovo Filipazzi ha sottolineato che “questo nuovo anno è iniziato senza che abbiano avuto termine le guerre e le ostilità che hanno caratterizzato il 2023 in diverse parti del mondo”. “Perciò non possiamo che augurare alla cara nazione polacca di essere sempre risparmiata dal flagello della guerra e della violenza in tutte le sue forme” – ha detto.
Mons Filipazzi ha aggiunto che “le preoccupazioni per la mancanza di pace e di concordia esistono, ma non devono farci perdere di vista la presenza di segni e semi positivi, che, se guardiamo l’anno trascorso, vediamo essere presenti tanto in Polonia come in diverse parti del mondo”. “Tali elementi buoni e validi, che ci danno speranza e incoraggiamento nell’impegno di costruire un futuro migliore, devono essere individuati, tenuti in debita considerazione, custoditi e alimentati con grande impegno, ricercando sempre e da parte di tutti quello unisce e edifica secondo verità, bene e giustizia” – ha accentuato il nunzio apostolico in Polonia.
Ufficio Stampa della Conferenza Episcopale Polacca
Pubblichiamo il testo intero del discorso:
Eccellenza, Signor Presidente della Repubblica,
è per me un grande onore farmi interprete per la prima volta dei voti augurali che all'inizio di un nuovo anno il Corpo diplomatico accreditato in Polonia desidera presentare a Vostra Eccellenza, alla sua gentile consorte, così come alle altre Autorità e ai cittadini tutti di questa nobile nazione. In qualche modo si può affermare che oggi i Paesi del mondo si sono raccolti per augurare ogni desiderato bene alla Polonia durante il 2024.
Vorrei assicurare a nome dei miei Eccellentissimi colleghi tutto il nostro impegno a svolgere al meglio quello che appunto si chiama “servizio diplomatico”. Sì, la diplomazia rettamente intesa e praticata è e dev’essere un servizio. Certamente è anzitutto un servizio a coloro che ci hanno inviati qui, ma in qualche misura è anche un servizio a coloro che qui ci hanno ricevuti e ogni giorno cordialmente ci accolgono e con noi cooperano. Confidiamo che il nostro quotidiano lavoro, che ci fa seguire con attenzione e rispetto le vicende della società polacca, contribuisca anch’esso a creare in Polonia e fra la Polonia e gli altri membri della famiglia dei popoli un'atmosfera di pace e concordia.
Ed ecco appunto il nostro fervido augurio per il Polonia nel 2024 e sempre: pace e concordia!
Si tratta di beni necessari e che devono esistere a tutti i livelli, da quello delle coscienze personali a quello mondiale, passando per le famiglie, i gruppi sociali e lo Stato nelle sue articolazioni. Pace e concordia sono appunto i beni che all’inizio del nuovo anno noi Ambasciatori auspichiamo per la Polonia e per tutti i Paesi della terra, anche perché, come afferma lo storico romano Sallustio: “Concordia parvae res crescunt, discordia maximae dilabuntur” (“Nella concordia le piccole cose crescono, nella discordia le più grandi vanno in rovina” - Bellum Iugurthinum, 10, 6).
Purtroppo, anche questo nuovo anno è iniziato senza che abbiano avuto termine le guerre e le ostilità che hanno caratterizzato il 2023 in diverse parti del mondo. Ritengo che sia condivisibile la recente affermazione di Papa Francesco: “Il mondo è attraversato da un crescente numero di conflitti che lentamente trasformano quella che ho più volte definito “terza guerra mondiale a pezzi” in un vero e proprio conflitto globale” (Discorso al Corpo Diplomatico, 8.1.2024). Perciò non possiamo che augurare alla cara nazione polacca di essere sempre risparmiata dal flagello della guerra e della violenza in tutte le sue forme.
Certo le preoccupazioni per la mancanza di pace e di concordia esistono, ma non devono farci perdere di vista la presenza di segni e semi positivi, che, se guardiamo l’anno trascorso, vediamo essere presenti tanto in Polonia come in diverse parti del mondo. Tali elementi buoni e validi, che ci danno speranza e incoraggiamento nell’impegno di costruire un futuro migliore, devono essere individuati, tenuti in debita considerazione, custoditi e alimentati con grande impegno, ricercando sempre e da parte di tutti quello unisce e edifica secondo verità, bene e giustizia.
Eccellenza, di tutto cuore il Corpo Diplomatico augura a Lei, a tutte le Autorità e a tutti i cittadini della Polonia di costruire e di godere durante tutto il 2024 di vera pace e autentica concordia.