Dal 3 al 5 giugno 2025, l'Arcivescovado di Praga ha ospitato l'incontro dei portavoce e degli addetti stampa delle Conferenze episcopali europee, riuniti nella capitale della Repubblica Ceca da quasi trenta Paesi d'Europa. Il tema del seminario, organizzato dal Consiglio delle Conferenze Episcopali d'Europa (CCEE) insieme alla Conferenza episcopale ceca, era "Comunicare la speranza nell'Europa di oggi".
L'incontro è stato aperto da una relazione di Prof. Daniel Arasa, Decano della Facoltà di Comunicazione Istituzionale della Pontificia Università della Santa Croce, sul tema "Il servizio dei comunicatori ecclesiali alla Chiesa nel contesto attuale". Nel suo intervento, ha parlato delle sfide che la società e la Chiesa devono affrontare oggi, soprattutto l'invasività del "digitale" e la crisi di fiducia nelle istituzioni. Per rispondere a queste sfide, propone tre punti che possono guidare il cambiamento. In primo luogo, ha parlato di un rimboschimento culturale (cultural reforestation). "In questo evolversi, dove cambiano tanto le forme e i canali, il lavoro del comunicatore ecclesiale istituzionale dovrà approfondire un ruolo che ha guadagnato peso negli ultimi decenni, superando lo scopo "tradizionale", pure importante, di informaresulle attività della Chiesa e anche di riempire il vuoto di conoscenza religiosa provocato dalla secolarizzazione ". In secondo luogo, è importante, secondo lui, stimolare una maggiore creatività nella nostra comunicazione e, in terzo luogo, parlare delle cose che interessano e generare empatia, non solo nei modi, ma anche nei contenuti. Ha inoltre affermato quattro condizioni, qualità del comunicatore ecclesiali che sono necessarie o convenienti per portare avanti un rinnovamento della comunicazione istituzionale. Questi sono formazione (desiderio di formarsi), servizio, nel rapporto tra governo e comunicazione, unità e la ricerca di un obiettivo comune e comunicare con gioia.
Nella seconda sessione, il vice direttore editoriale dei media vaticani, Dott. Alessandro Gisotti, si è soffermato sul tema della "Comunicazione da Papa Francesco a Papa Leone", sottolineando alcuni punti comuni ai due Pontefici. Tra questi il primato dato all'ascolto nella comunicazione, la necessità di annunciare il Vangelo a tutti e un approccio sinodale anche nel modo di comunicare. In particolare, ha messo l'accento sul pensiero e la spiritualità agostiniana come chiave di lettura imprescindibile per comprendere la visione sulla comunicazione di Robert Francis Prevost. Per l'ex portavoce della Santa Sede, alcuni temi come il silenzio, la ricerca del mistero, il "sermo humilis" (ovvero l'impegno a parlare con un linguaggio adatto, chiaro e comprensibile a tutti) saranno le direttrici dello stile comunicativo di Leone XIV. Gisotti ha sottolineato che, per la prima volta nella storia della Chiesa, abbiamo un Papa che utilizzava personalmente i social media prima di essere eletto alla Cattedra di Pietro. Inoltre, il Cardinale Prevost ha sempre mostrato un grande interesse per le nuove tecnologie richiamando già più volte ad un uso etico e responsabile dell'Intelligenza artificiale. Questo, ha concluso il giornalista, farà sì che anche nel "continente digitale", Papa Leone eserciterà il suo ruolo di pontefice, "costruttore di ponti", impegnandosi a favorire il dialogo e la comunione nel mondo sempre più polarizzato dei social network.
L'ultima sessione ha affrontato il tema: "Il giornalista e la comunicazione vaticana" con l'ausilio di due relatori: il Sig. Javier Martínez-Brocal, vaticanista, corrispondente del quotidiano spagnolo ABC e il Sig. Josef Pazderka, caporedattore del Český rozhlas Plus, la radio statale ceca. Javier Martínez-Brocal ha parlato non solo del ruolo di un giornalista accreditato presso la Santa Sede, ma ha anche condiviso la sua esperienza personale di incontro con Papa Francesco, che ha accompagnato in molti viaggi all'estero. Josef Pazderka ha illustrato i punti principali del lavoro di un giornalista per i media del servizio pubblico, soprattutto nella Repubblica Ceca, considerata il Paese più secolarizzato d'Europa, e le sfide che deve affrontare quando copre eventi legati alla Chiesa. Ha anche suggerito diverse raccomandazioni per migliorare la comunicazione della Chiesa per una comunicazione più efficace e pertinente.
I partecipanti dell'incontro hanno avuto anche l'opportunità di discutere insieme di altre questioni e di scambiare esperienze. Il programma prevedeva anche dei momenti culturali e le celebrazioni delle Sante Messe.
L'appuntamento per il prossimo incontro dei responsabili nazionali per la comunicazione è dal 5 al 7 maggio 2026.
Media CCEE