Sono qui per stare insieme ai miei fratelli nell’episcopato, per accompagnarli e nello stesso tempo esprimere il mio ringraziamento per la sintesi che è stata inviata alla segreteria in Vaticano – ha affermato il card. Mario Grech, Segretario Generale del Sinodo dei Vescovi, durante la conferenza stampa al termine dei lavori della 393.ma Sessione Plenaria della Conferenza Episcopale Polacca, che si è svolta nei giorni 11 e 12 ottobre a Kamień Śląski.

„Sono qui anche per confermare i miei fratelli nell’episcopato dopo questa prima tappa del Sinodo sulla sinodalità” – ha dichiarato il card. Grech. C’è ancora molta strada da fare, ha aggiunto, soprattutto per quanto riguarda la preparazione della prossima fase continentale. „Sono qui anche per aiutare a mettere in pratica i risultati di questa fase del Sinodo” – ha sottolineato.

Il Card. Grech ha richiamato come „il ruolo del Vescovo come pastore sia particolarmente importante, non solo nella vita della Chiesa, ma anche nel processo sinodale. Da una parte, è stato importante ottenere la voce del popolo di Dio, ma riconoscere questa voce inizia dai vescovi diocesani e poi dalla Conferenza Episcopale”.

„Sono qui anche perché sono grato di aver potuto ascoltare la voce del popolo di Dio in Polonia, perché il soggetto del processo sinodale è il popolo di Dio” – ha rimarcato.

„Dopo aver letto le sintesi inviate da 112 su 114 episcopati, risulta che abbiamo una Chiesa in cui il popolo di Dio ama il suo Signore e ama la sua Chiesa” – ha sintetizzato il Card. Grech.

Il Segretario Generale del Sinodo ha fatto notare che la sintesi presentata dalla Conferenza Episcopale Polacca „è una lettura dei tempi presenti, e allo stesso tempo c’è una volontà di raggiungere l’uomo contemporaneo. Ma non possiamo farcela da soli a fare la volontà del Signore. C’è una grande volontà di costruire la comunità”.

Mons. Stanisław Gądecki, Presidente della Conferenza Episcopale Polacca, ha ringraziato il card. Grech per aver accettato l’invito alla 393.ma Sessione Plenaria della Conferenza Episcopale Polacca (KEP). Ha ringraziato anche Mons. Andrzej Czaja per l’invito alla diocesi di Opole. Riferendosi alla sintesi nazionale preparata nell’ambito del Sinodo sulla sinodalità, ha affermato che essa ha mostrato che ci sono persone interessate a pensare alla Chiesa con amore.

Riferendosi alla guerra in Ucraina, il Presidente dell’Episcopato ha sottolineato che si tratta di una sfida per tutti i polacchi, perché sopraggiunge la stanchezza per la situazione che esige l’aiuto in Polonia e in Ucraina. „C’è il pericolo di abituarsi a questa situazione e di diventare indifferenti a ciò che sta accadendo. Pertanto, durante la sessione plenaria, abbiamo chiesto che prendessero la parola la Commissione Caritativa, Caritas Polska e il Presidente del Consiglio per le Migrazioni, il Turismo e i Pellegrinaggi della Conferenza Episcopale Polacca. Chiediamo a tutte le parrocchie, agli enti locali e alle associazioni di accompagnare gli ucraini nell’integrazione. Per questo ricordiamo che non esistono categorie diverse di rifugiati e migranti, perché tutti hanno la stessa dignità personale e lo stesso valore agli occhi di Dio” – ha affermato l’Arcivescovo Gądecki.

„Siamo testimoni del grande miracolo della moltiplicazione del pane polacco. Ma ci giungono segnali che la società polacca sta cominciando a stancarsi di aiutare i rifugiati. Se cediamo alla tentazione di abituarci a ciò che sta accadendo, potrebbe risultare che i nuovi profughi non riceveranno aiuti sufficienti” – ha affermato Mons. Krzysztof Zadarko, Presidente del Consiglio per le Migrazioni, il Turismo e i Pellegrinaggi.

„Ecco perché rivolgiamo un appello alle parrocchie polacche affinché insieme ai governi locali creino comunità di aiuto alle persone. Ora dobbiamo passare dalla fase di accoglienza alla fase di accompagnamento, e quindi aiutare nell’apprendimento della lingua e nel trovare un posto dove vivere”, ha aggiunto Mons. Zadarko. Ha sottolineato che „aiuteremo fino a quando sarà necessario”.

Riferendosi al tema dei pellegrinaggi, Mons. Zadarko ha affermato che è stata analizzata la situazione dei pellegrinaggi. „Siamo lieti che i pellegrinaggi siano ripresi dopo la pandemia. Cresce per noi il numero di coloro che intraprendono il Camino (di Santiago)” – ha sottolineato.

„Riguardo al caso di un pellegrinaggio a Medjugorje, ci siamo assicurati che non diventasse un pretesto per non organizzare il pellegrinaggio. La stragrande maggioranza delle parrocchie polacche organizza i pellegrinaggi secondo le indicazioni. Abbiamo preparato delle linee guida per la pastorale dei pellegrini” – ha sottolineato mons. Zadarko.

A sua volta, il Vescovo Andrzej Czaja, Ordinario di Opole, ha riferito che il momento dell’Assemblea Plenaria è stato molto importante per la Chiesa di Opole. „È stato un momento di arricchimento, grazie alla preghiera e alla benedizione che abbiamo ricevuto dai vescovi e allo scambio di pensieri che abbiamo avuto qui. Sono molto grato all’episcopato polacco per aver accettato l’invito” – ha affermato.

Mons. Czaja ha ricordato che nella prima domenica di Avvento inizia il nuovo anno liturgico 2022/2023, il cui programma è intitolato: „Credo nella Chiesa di Cristo”. „Insieme ai fedeli vogliamo ricostruire questa fede nella Chies” – ha dichiarato.

Ufficio Stampa della Conferenza Episcopale Polacca

(Tradotto dal polacco da M. Olmo / Ufficio per le Comunicazioni Estere della Conferenza Episcopale Polacca)