Ogni guerra – come atto di aggressione – è un atto contro la vita umana, e pertanto un atto sacrilego. Il Vangelo è sempre una parola di vita, non di morte – ha affermato l’Arcivescovo Stanisław Gądecki, Presidente della Conferenza Episcopale Polacca, nella riflessione dell’Appello di Jasna Góra alla vigilia della celebrazione della Beata Vergine Maria, Regina della Polonia.

Durante la riflessione dell’appello del 2 maggio, il Presidente dell’Episcopato, oltre ai riferimenti alla guerra in corso, ha fatto riferimento anche alla scristianizzazione della società, della cultura, della scienza, dell’istruzione e dei media „forzata da organizzazioni sovranazionali che non hanno legittimità democratica”. „In nome del bene dell’umanità e dell’autodeterminazione formale, cercano di introdurre l’aborto, le relazioni omosessuali, il cambiamento del sesso o la precoce sessualizzazione dei bambini. E lo scopo di questo è disintegrare la natura corpo-spirito dell’essere umano e spogliarlo del suo essere persona” – ha affermato.

„Ora l’uomo può manipolare se stesso e le altre persone senza limiti. È una forma diversa di totalitarismo, in cui il pensiero, il senso del valore e il giudizio plasmante sono omologati e le coscienze sono guidate e anestetizzate secondo la tendenza dominante” – ha osservato l’Arcivescovo Gądecki.

Ha sottolineato che „l’Europa è costruita sulla cultura dell’amore, sui valori cristiani e non possiamo dimenticarcene se vogliamo difenderci dalle ondate che colpiscono la dignità umana”. „Se la società polacca vuole difendersi da questo, deve tornare alle sue radici” – ha dichiarato.

Ufficio Stampa della Conferenza Episcopale Polacca

Pubblichiamo il testo integrale delle riflessioni dell’Appello:

Gran Madre del Dio Uomo, Vergine Santissima,
Nell’ora dell’Appello, ci troviamo davanti alla Tua immagine miracolosa, Maria, per affidarti la nostra Patria, tutta la Chiesa in Polonia, tutti i polacchi in Patria e all’estero.

1. 366 anni fa Re Giovanni Casimiro ti ha scelto come sua Patrona e Regina dei suoi Stati. Affidò se stesso, il Regno di Polonia, il Ducato di Lituania, Rutenia, Prussia, Masovia, Samogizia, Livonia, Smolensk, Chernihiv e l’esercito di entrambe le nazioni e tutti i suoi popoli alla Tua protezione e difesa.

Con un appassionato desiderio di dedicarsi al Tuo servizio, da parte sua, dei senatori e del suo popolo a suo nome promise a Te e a Tuo Figlio, Gesù Cristo, che avrebbe diffuso la venerazione e devozione per Te in tutte le terre del suo regno.

Egli promise e giurò che, riportando una vittoria sui suoi nemici, si sarebbe adoperato presso la Santa Sede affinché – grazie a Te e a Tuo Figlio – questo giorno fosse celebrato ogni anno per l’eternità (Voti del re Giovanni Casimiro, emessi il 1 aprile 1656). E da allora in poi, Maria:

Cammini davanti a noi come una nuvola luminosa,
Con il tuo splendore, ci mostri la strada
Fede, unità, pace e armonia,
O Madre di Dio.

2. E oggi, oggi – dopo più di tre secoli e mezzo – siamo di nuovo in una situazione difficile. Ecco che abbiamo a che fare con un’altra guerra. Com’è possibile? Purtroppo è possibile, perché ancora oggi dietro le quinte si nascondono interessi, piani geopolitici, ideologia, avidità, brama di potere e industria delle armi. È possibile perché prima abbiamo imparato a vivere senza Dio. Dietro ogni guerra si nasconde sinteticamente l’atteggiamento di Caino: „Che m’importa di mio fratello?”, „Sono forse il custode di mio fratello?” (Genesi 4,9).

Le guerre sono spesso combattute all’insegna della „ricerca della pace” ma di fatto portano a una distruzione inimmaginabile. La pace a cui conducono è la pace del cimitero, costruita sulle macerie di tante morti di esseri umani, la maggior parte dei quali sono bambini, donne, vecchi e di tante altre persone innocenti. Purtroppo, la volontà di risolvere pacificamente i conflitti è spesso inversamente proporzionale alla forza militare posseduta.

Ogni guerra – come atto di aggressione – è un atto contro la vita umana, e pertanto un atto sacrilego. Il Vangelo è sempre una parola di vita, non una parola di morte. Mentre Dio sviluppa la Sua creazione, la guerra la distrugge. Distrugge anche ciò che Dio ha creato di più bello: cioè l’essere umano.

Mosè diede un meraviglioso insegnamento su questo argomento, e cioè che ogni singolo individuo – se rispetta la Legge e obbedisce a Dio – è prezioso quanto un popolo numeroso, e anche di più, quanto tutte le nazioni, e se gli è concesso di andare oltre, come l’universo intero (Filone di Alessandria).

3. Ci siamo trovati in una situazione difficile anche per un altro motivo. Stiamo vivendo una nuova fase di scristianizzazione della nostra società, cultura, scienza, educazione e mezzi di comunicazione, spinta da organizzazioni sovranazionali, che non hanno legittimità democratica. In nome del bene dell’umanità e dell’autodeterminazione formale, cercano di introdurre l’aborto, le relazioni omosessuali, il cambiamento del sesso o la precoce sessualizzazione dei bambini. E lo scopo di questo è disintegrare la natura corpo-spirito dell’essere umano e spogliarlo del suo essere persona. Ora l’uomo può manipolare se stesso e le altre persone senza limiti. È una forma diversa di totalitarismo, in cui il pensiero, il senso del valore e il giudizio plasmante sono omologati e le coscienze sono guidate e anestetizzate secondo la tendenza dominante (cfr. Diego Fusarò, Il nuovo ordine erotico, Milano 2018).

Invece l’Europa è costruita sulla cultura dell’amore, sui valori cristiani e non possiamo dimenticarcene se vogliamo difenderci dalle ondate che colpiscono la dignità umana. Se la società polacca vuole difendersi da questo, deve tornare alle sue radici. Solo un potente risveglio della verità sull’inalienabile dignità dell’uomo, che per sua natura appartiene a ogni essere umano – nato o non nato, e quindi ne è la sua caratteristica intrinseca – può salvarci dagli abissi della dittatura orwelliana del nudo potere senza spirito e dal calcolo materialistico dell’utilità senza moralità – contro le distorsioni che sono l’esito della negazione della legge morale naturale.

Insegnaci, o Madre del Salvatore, che la vera libertà viene dall’essere fedeli alla nostra vocazione personale. Saremo felici e liberi quando, con spirito di amore, accoglieremo la forma di vita alla quale Dio ha chiamato ciascuno di noi personalmente – nel sacramento del matrimonio, nel celibato sacerdotale, nella vita religiosa, secondo i tre consigli evangelici: povertà, obbedienza e castità per il Regno dei cieli (card. Gerhard Müller).

CONCLUSIONE

O Madre, salvaci dalla nostra debolezza,
Sii con il Tuo popolo nel momento della prova,
Rendi tutti noi un tempio di Gesù,
O Madre di Dio.

(Tradotto dal polacco da M. Olmo / Ufficio per le Comunicazioni Estere della Conferenza Episcopale Polacca)