L’Arcidiocesi di Poznań e tutta la Chiesa in Polonia ringraziano Papa Francesco per aver firmato il decreto sulle virtù eroiche del Rev. Aleksander Woźny – ha dichiarato l’Arcivescovo Stanisław Gądecki dopo l’annuncio della decisione del Santo Padre. Il 17 dicembre il Papa ha firmato il decreto sulle virtù eroiche di don Aleksander Woźny, per molti anni parroco della parrocchia di S. Jan Kanty a Poznan. Il suo processo di beatificazione è iniziato il 25 gennaio 2014.

Durante l’udienza concessa al card. Marcello Semeraro, Prefetto del Dicastero delle Cause dei Santi, il Santo Padre lo ha autorizzato a promulgare il decreto sulle virtù eroiche di don Aleksander Woźny (1910-1983). Il decreto è una dichiarazione ufficiale della Chiesa che il Venerabile Servo di Dio gode della fama di santità e virtù eroiche e può essere beatificato. Per completare il processo è ancora necessario un miracolo per sua intercessione.

„Vi incoraggiamo a pregare fiduciosi per questa intenzione” – ha affermato il Metropolita di Poznań.

Secondo il Presidente della Conferenza Episcopale Polacca, la spiritualità di don Woźny si caratterizzava per l’umiltà, la sollecitudine per la salvezza delle anime e la cura pastorale dei parrocchiani, specialmente dei coniugi e delle donne, di cui era il cappellano nazionale.

„Fin dagli anni di seminario, ha perseguito l’umiltà come virtù con tutta la sua determinazione e ha pregato la grazia di averla. Nel suo diario degli anni del seminario, un anno prima di essere ordinato sacerdote, scrisse: ‘Gesù! Tu sei umile – io non voglio essere il primo. Non voglio essere l’ultimo. Solo perché tu l’hai voluto – volevi essere l’ultimo – e io voglio seguirti ancora di più” – ha sottolineato l’Arcivescovo Gądecki.

Il Metropolita di Poznań ha ricordato che don Woźny ha lasciato molti insegnamenti sull’umiltà, trasudando autenticità e testimoniando la pratica personale di questa virtù. „Trattava tutte le persone che incontrava come un dono di Dio, le circondava di amore. Fu sempre aperto a nuove forme pastorali. Accolse con entusiasmo le indicazioni del rinnovamento postconciliare. Tuttavia, era famoso soprattutto come confessore eroico e carismatico. Trascorreva ogni giorno molte ore in confessionale” – ha fatto presente il Presidente dell’Episcopato.

I parrocchiani si sono adoperati affinché fosse avviato il processo di beatificazione di don Woźny già nel 1993. A livello diocesano, il processo è iniziato il 5 gennaio 2014 – l’Arcivescovo Stanisław Gądecki ha prestato giuramento in Tribunale, e il postulatore del processo è stato il Rev. Wojciech Mueller. Nel 2015 gli atti del processo di beatificazione sono stati ufficialmente presentati alla Congregazione delle Cause dei Santi. Nel dicembre 2016 le spoglie terrene del Servo di Dio, che riposavano nel cimitero di Górczyński, sono state riesumate e deposte in un sarcofago nella chiesa di S. Jan Kanty a Poznan.

Il luogo della sepoltura di Mons. Aleksander Woźny e il sarcofago del Servo di Dio, sono circondati ininterrottamente – dalla sua morte avvenuta nel 1983 – dalla venerazione dei fedeli e dal culto per la sua persona, considerata da molti un santo intercessore presso Dio.

Aleksander Woźny è nato il 25 giugno 1910 a Uzarzewo vicino a Poznań, suo padre era un insegnante presso la scuola locale. Nel 1928, dopo essersi diplomato al Ginnasio Santa Maria Maddalena di Poznań, ha iniziato la sua formazione presso il Seminario Teologico di Gniezno e di Poznań, dove si è preparato al sacerdozio sotto la guida di insigni tutori – il beato Michał Kozal, i candidati agli onori degli altari don Aleksander Żychliński e don Kazimierz Rolewski. Ha ricevuto l’ordinazione sacerdotali dalle mani del card. Augusto Hlond il 10 giugno 1933.

Ha svolto il ministero come vicario nella parrocchia S. Stanisław Kostka di Poznań e nella cattedrale, e dal 1938 a Borek Wielkopolski. Lì, nel 1940, è arrestato dalla polizia militare tedesca. Fu rinchiuso nei campi di concentramento per cinque anni, prima a Buchenwald e successivamente a Dachau.

Tornato in Polonia il 20 agosto 1945, è diventato amministratore della parrocchia di S. Jan Kanty a Poznan. Non gli fu risparmiata la persecuzione del periodo stalinista. Nel 1950, dopo aver riassunto dal pulpito una lettera pastorale dell’episcopato polacco, che le autorità di allora non avevano dato il permesso di leggere, fu arrestato e imprigionato per dieci mesi.

Padre Aleksander Woźny è stato un parroco straordinario, sinceramente devoto ai suoi parrocchiani. Era un confessore zelante, attendeva i penitenti anche al di fuori delle ore stabilite, percepiva il servizio in confessionale come uno dei doni più importanti che Dio gli faceva. La predicazione della parola di Dio occupava un posto significativo nella sua opera pastorale. Oltre alle omelie, teneva lezioni mensili sulla vita interiore e ritiri quaresimali annuali, convegni per le donne, i giovani e i genitori. I fedeli spesso registravano i suoi insegnamenti e li trascrivevano in più copie perché altri ne usufruissero. Don Woźny, invece, riferiva principalmente a se stesso la parola di Dio predicata, viveva il Vangelo e incoraggiava i suoi ascoltatori a farlo.

L’attività pastorale di don Woźny non si limitava alla parrocchia. Ha svolto un ruolo significativo come cappellano nazionale delle donne. Nell’ambito del suo ministero pastorale al di fuori della parrocchia, ha guidato ritiri riservati ai sacerdoti, ai seminaristi e alle suore. Negli anni ’70 iniziò anche la costruzione di una nuova chiesa parrocchiale.

Nel 1983, don Aleksander Woźny ha celebrato il giubileo d’oro del suo sacerdozio. Quale rappresentante di coloro che celebravano il giubileo sacerdotale, il 20 giugno a Poznań, ha concelebrato la Santa Messa con Papa Giovanni Paolo II durante il suo pellegrinaggio in Polonia. E’ morto a Poznań il 21 agosto 1983.

msz/Agenzia di Informazione Cattolica KAI

(Tradotto dal polacco da M. Olmo / Ufficio per le Comunicazioni Estere della Conferenza Episcopale Polacca)