Pacchi di cibo senza contatto, pasti caldi per anziani e persone in quarantena, raccolte di cibo, attrezzature ospedaliere, workshop virtuali e compiti a casa per i bambini, nonché sostegno spirituale e psicologico – sono solo alcune delle iniziative caritatevoli portate avanti dalla Chiesa durante l’epidemia di coronavirus. Più di 100.000 volontari provenienti da tutte le 44 diocesi polacche ne sono coinvolti – ha detto il portavoce della Conferenza Episcopale Polacca, p. Paweł Rytel-Andrianik.

I volontari consegnano ogni giorno pasti caldi e pacchi di cibo alle case degli anziani e delle persone in quarantena nell’ambito della campagna “Pacchi senza contatto”. In quasi tutte le diocesi sono state istituite speciali linee telefoniche di assistenza per le persone che hanno bisogno di sostegno spirituale, di conversazione e di conforto. “Sacerdote al telefono” è una speciale linea telefonica di assistenza, lanciata dall’Arcidiocesi di Poznań, dove si può parlare con i sacerdoti ogni giorno.

Le diocesi organizzano raccolte di fondi per l’acquisto di attrezzature per gli ospedali, per esempio ventilatori e materiali di protezione per il personale medico. Le suore religiose, le comunità, i partecipanti ai laboratori di terapia occupazionale cuciscono ogni giorno migliaia di mascherine con materiali donati dagli sponsor.

Viene dato sostegno anche ai senzatetto, ad esempio nei rifugi notturni, nelle mense o nei bagni. Ai bisognosi vengono distribuiti prodotti igienici, scarpe e vestiti. Nei ristoranti diocesani vengono serviti ogni giorno migliaia di pasti. I lavoratori di strada che lavorano con i senzatetto distribuiscono prodotti per l’igiene e disinfettanti e parlano di come proteggersi dalle infezioni.

La varietà delle attività di assistenza e la loro portata è la risposta della Chiesa alla chiamata di Gesù all’amore per il prossimo e alla cura dei bisognosi. “La solidarietà è necessaria in ogni situazione; c’è bisogno di persone che vadano ad aiutare chi è anziano, solo, chi abbia bisogno di qualcuno che faccia la spesa, e c’è anche bisogno di contatti, anche telefonici, affinché le persone non si sentano completamente sole” – sottolinea l’arcivescovo Stanisław Gądecki, presidente della Conferenza Episcopale Polacca.

Ufficio stampa della Conferenza Episcopale Polacca