La dichiarazione non cambia in alcun modo i precedenti insegnamenti della Chiesa sul matrimonio e la famiglia. Inoltre, non è un documento sull’insegnamento della Chiesa sul matrimonio e la famiglia, ma piuttosto sulla corretta comprensione della parola „benedizione” – si legge nella dichiarazione di P. Leszek Gęsiak SJ, Portavoce della Conferenza Episcopale Polacca.

Il portavoce dell’Episcopato ha sottolineato che la Dichiarazione afferma che „sono inammissibili riti e preghiere che possano creare confusione tra ciò che è costitutivo del matrimonio, quale «unione esclusiva, stabile e indissolubile tra un uomo e una donna, naturalmente aperta a generare figli», e ciò che lo contraddice”.

Allo stesso modo si esprime la Nota 2021 che spiega che „poiché le benedizioni sulle persone sono in relazione con i sacramenti, la benedizione delle unioni omosessuali non può essere considerata lecita, in quanto costituirebbe in certo qual modo una imitazione o un rimando di analogia con la benedizione nuziale, invocata sull’uomo e la donna che si uniscono nel sacramento del Matrimonio”.

Il portavoce della Conferenza Episcopale Polacca sottolinea che sia la Dichiarazione che la Nota affermano che non si „esclude che vengano impartite benedizioni a singole persone con inclinazione omosessuale, le quali manifestino la volontà di vivere in fedeltà ai disegni rivelati di Dio così come proposti dall’insegnamento ecclesiale”.

„Ad ogni modo, proprio per evitare qualsiasi forma di confusione o di scandalo, la preghiera di benedizione, benché espressa al di fuori dei riti previsti dai libri liturgici… mai verrà svolta contestualmente ai riti civili di unione e nemmeno in relazione a essi”, si legge nella dichiarazione. „La benedizione deve essere un aiuto e un rafforzamento per la persona a rompere con il peccato e a condurre una vita buona ” – ha sottolineato il Portavoce dell’Episcopato.

Il Comunicato del Portavoce della Conferenza Episcopale Polacca è stato rilasciato dopo aver consultato i membri del Consiglio Permanente della Conferenza Episcopale Polacca.

Ufficio Stampa della Conferenza Episcopale Polacca

 

COMUNICATO del PORTAVOCE della CONFERENZA EPISCOPALE POLACCA

Con riferimento ai numerosi dubbi dei fedeli in Polonia riguardo la Dichiarazione Fiducia supplicans sul senso pastorale delle benedizioni del Dicastero per la Dottrina della Fede pubblicata il 18 dicembre 2023, dopo averne letto le disposizioni dettagliate e dopo aver consultato i membri del Consiglio Permanente della Conferenza Episcopale Polacca, vorrei fornire una breve chiarificazione di questi dubbi.

La dichiarazione non cambia in alcun modo i precedenti insegnamenti della Chiesa sul matrimonio e la famiglia. Inoltre, non è un documento sull’insegnamento della Chiesa sul matrimonio e sulla famiglia, ma piuttosto sulla corretta comprensione della parola „benedizione”. Come ricorda la dichiarazione, chi chiede la benedizione di Dio attraverso la Chiesa è invitato a „intensificare le loro disposizioni, lasciandosi guidare da quella fede alla quale tutto è possibile» e a confidare in «quell’amore che spinge a osservare i comandamenti di Dio» (n. 10).

Poiché la pratica degli atti sessuali al di fuori del matrimonio, cioè al di fuori dell’unione indissolubile di un uomo e una donna aperti alla trasmissione della vita, è sempre una violazione della volontà e della saggezza di Dio espressa nel sesto comandamento del Decalogo, le persone che si trovano in una tale relazione non possono ricevere una benedizione. Ciò vale in particolare per le persone che permangono in relazioni omosessuali. In risposta al dubbio posto: la Chiesa ha il potere di benedire le unioni omosessuali? la risposta è negativa. Lo leggiamo nella Nota della Congregazione per la Dottrina della Fede del 22 febbraio 2021, approvata da Papa Francesco. „La presenza in tali relazioni di elementi positivi, che in sé sono pur da apprezzare e valorizzare, non è comunque in grado di coonestarle e renderle quindi legittimamente oggetto di una benedizione ecclesiale, poiché tali elementi si trovano al servizio di una unione non ordinata al disegno del Creatore”.

Il Portavoce dell’Episcopato ha sottolineato che la Dichiarazione afferma che „sono inammissibili riti e preghiere che possano creare confusione tra ciò che è costitutivo del matrimonio, quale «unione esclusiva, stabile e indissolubile tra un uomo e una donna, naturalmente aperta a generare figli», e ciò che lo contraddice”. La nota del 2021 spiega che „poiché le benedizioni sulle persone sono in relazione con i sacramenti, la benedizione delle unioni omosessuali non può essere considerata lecita, in quanto costituirebbe in certo qual modo una imitazione o un rimando di analogia con la benedizione nuziale, invocata sull’uomo e la donna che si uniscono nel sacramento del Matrimonio, dato che «non esiste fondamento alcuno per assimilare o stabilire analogie, neppur remote, tra le unioni omosessuali e il disegno di Dio sul matrimonio e la famiglia»”. In altre parole, è praticamente impossibile evitare confusione e scandalo in questo caso.

Sia la Dichiarazione che la Nota affermano che non si „esclude che vengano impartite benedizioni a singole persone con inclinazione omosessuale, le quali manifestino la volontà di vivere in fedeltà ai disegni rivelati di Dio così come proposti dall’insegnamento ecclesiale”. Si tratta quindi di singole persone che vivono in completa astinenza.

„Ad ogni modo, proprio per evitare qualsiasi forma di confusione o di scandalo, la preghiera di benedizione, benché espressa al di fuori dei riti previsti dai libri liturgici… mai verrà svolta contestualmente ai riti civili di unione e nemmeno in relazione a essi”. È – come sottolinea il Papa – espressione di pietà popolare. La benedizione ha senso quando una persona la chiede in buona fede, cioè vuole organizzare la propria vita secondo la volontà di Dio espressa nei comandamenti. La benedizione deve essere un aiuto e un rafforzamento per l’uomo nel rompere con il peccato e nel condurre una vita buona.

P. Leszek Gęsiak SJ
Portavoce della Conferenza Episcopale Polacca

Varsavia, 21 dicembre 2023

(Tradotto dal polacco da M. Olmo / Ufficio per le Comunicazioni Estere della Conferenza Episcopale Polacca)